Mar. 6th, 2020

macci: (Default)
Note
Prompt: Immagine Sudafrica/mare
Come l’ho utilizzato: girano in spiaggia.
Parole: 10360


Ciak si gira


- Stop! -
Draco prese un profondo respiro mentre i suoi muscoli si rilassavano per il post orgasmo. Il sudore gli imperlava la fronte, mentre sul ventre il seme del coprotagonista si stava addensando.
E anche questa era andata.
- Ottimo lavoro. - fece l’altro con un sorriso divertito.
Draco ricambiò il sorriso e s’inumidì le labbra – è sempre un piacere lavorare con te. - sogghignò – Un vero piacere. -
Il ragazzo gli fece l’occhiolino – Posso garantirti che è reciproco. - prima di scendere dal letto e svanire verso il camerino. Draco dovette distendere le gambe troppo a lungo tese prima di essere in grado di alzarsi dal letto.
La sua assistente Melody, si apprestò a portargli un accappatoio, dei fazzoletti, una bottiglia d’acqua con, ovviamente, il suo miglior sorriso.
- Signor Malfoy è stato bravissimo. -
Draco bevve diversi sorsi prima di rispondere – Come sempre. -
Il cuore gli batteva ancora nel petto mentre il corpo stremato veniva a patti con gli spasmi.
Quando aveva scelto questa carriera non aveva pensato seriamente a quanto sarebbe stato dura per il suo corpo. Ma per fortuna lui era un mago, e i maghi avevano sempre una marcia in più.
- Il capo la cercava, credo per un nuovo film. - esordì Melody mentre gli trotterellava dietro.
Draco si fermò per girarsi con uno sguardo indignato - Ne ho appena finito uno! -
Melody sogghignò – Dura la vita dell’attore più voluto sulla piazza, vero? -
Draco sospirò brevemente e si diresse verso il suo camerino. Non erano mai belli grandi e luminosi, ma almeno il suo era quello più umano rispetto ad altri.
Lui era la star, era ciò su cui si era arrivata a reggere l’intera ditta.
Lo specchio gli restituì l’immagine di un ragazzo stanco. Prese la pomata magica e se la passò sull’ano dolorante mentre Melody gli raccontava quale scena gli era piaciuta di più. Ormai non c’era più privacy né pudore nella sua vita.
- Ti piace lavorare con Jason, è già il terzo film che fai con lui. E’ davvero bravo come dicono? -
Draco fece una smorfia mentre sentiva la pomata fare effetto, risanare l’ano e il suo corpo.
- Ha una buona tecnica. – si limitò.
La verità era che diventava sempre più difficile godere davvero durante i suoi film. Aveva imparato a fingere gli sguardi, la voce, i movimenti, e tutto ciò che rendeva coinvolgente l’azione di un film, ma diventava sempre più difficile raggiungere il climax.
Ma, per fortuna, essere un mago portava sempre quella marcia in più che lo aiutava a rilassarsi quanto bastava per raggiungere l’orgasmo.
Melody sorrise al suo assistito con benevolenza – Le lascio qui il copione del prossimo film. La lascio riposare. -
Sgattaiolò via dopo aver lasciato il plico sulla toletta e Draco si ritrovò solo con le pagine che promettevano altri incessanti ora con le gambe all’aria.
La prese e lo sfogliò mentre sentiva ancora l’ano bruciare per via della pomata curativa.
Sulla prima pagina recava il titolo “Incantesimi proibiti”. Ambientazione magica, perfetto.
Quasi si strozzò quando lesse dove era stato ambientato: Hogwatrs!
Si ritrovò ad arrossire come un ragazzino al pensiero delle mille volte che si era toccato nel letto della sua stanza. O nelle docce, dove era ambientata la prima scena per l’appunto.
A quanto pareva la prima scena era un orgia che lui avrebbe dovuto fare con i suoi “compagni di squadra”.
Sfogliò le altre pagine curiosamente, e scoprì esserci addirittura una trama.
Era addirittura una storia d’amore.
Un senso di nausea lo prese alla sprovvista, chiuse il plico e alzò gli occhi al cielo.
Una storia d’amore. Lui.
Aveva perso il conto di quanta gente aveva visitato le sue parti basse, di quanta gente gli era venuta dentro e addosso, non credeva di essere credibile nel recitare una storia d’amore!
Si guardò allo specchio e si ritrovò tuttavia incuriosito dalla sfida.
In fondo non sarebbe stata una vera sfida, era un maledetto film porno, quanto potevano flirtare due persone? Il tempo di dire “ti voglio dentro di me, tipo adesso”?
Mise da parte il copione e decise di farsi una doccia.
Poteva benissimo aspettare un’oretta.

**

Una volta pronto fece la strada per raggiungere l’ufficio del suo capo con il continuo pensiero di come sarebbe stato il prossimo film.
Dal momento che girare ad Hogwatrs era impossibile in qualche modo avrebbero dovuto creare le ambientazioni, il ché implicava o uno vero scenografo o un vero mago. O entrambi.
Ma questo voleva dire che la produzione ci avrebbe messo parecchi soldi in ballo.
Era un film decisamente importante, allora. E non poteva lasciar perdere una simile produzione.
Una volta annunciato, entrò nell’ufficio de August Norrel Draco si sedette senza troppi complimento sulla poltrona.
- Un nuovo film. – disse, come ad accusa.
Il signor Norrel era un tipetto tracagnotto con i baffi, ma non era stupido. Un sorriso ambiguo si fece spazio tra i baffi folti – Un nuovo film. - disse.
- Ti rendi conto vero che il mio culo è ancora in fase di ripresa? -
Norrel si rilassò sulla sedia e unì le dita in un gesto meditabondo, non aveva perso il sorriso ma aveva quello sguardo. Lo sguardo di chi poteva convincerti a comprare ghiaccio in Groenlandia o a tentare la carriera da pornodivo dal momento che sei senza soldi e sei un sogno proibito delle masse magiche e non.
- Avrai già capito che ci è stata offerta un’opportunità imperdibile. –
- Una produzione simile deve essere sicuramente un beneficiario importate. -
I baffi tremarono sotto un sorriso – Una ditta rivale ha avuto un’occasione più unica che rara e, insieme, abbiamo deciso che una opportunità simile non potevamo perderla. -
- Una coproduzione? Addirittura? - Era rarissimo che due ditte rivali si mettessero d’accordo – Che diavolo di opportunità può fare tanto casino? -
- Se accetti di fare questo film potrei avere il trenta percento delle vendite. -
Draco sentì le mani sudare – Il trenta percento? - gli mancò l’aria – Dov’è la fregatura? -
Qualcuno busso e la segretaria annunciò l’arrivo di qualcuno. Draco stava cercando di calcolare quanto sarebbe stato il trenta per cento di una produzione simile nella sua testa quando la persona che era appena arrivata entrò nella stanza.
Tutti i numeri si smarrisono per strada mentre appariva davanti ai suoi occhi l’immagine più disturbante mai vista.
Per un secondo si convinse di avere le allucinazioni, sbatté tre volte le palpebre senza risultato, così lo rifece ancora, e ancora, finché capì che no, Harry Potter, non era un allucinazione.
- Non capisco. - disse, girandosi di nuovo verso Norrel sinceramente perplesso.
Il sorriso di Norrel era divertito – Ti presento la tua fregatura. -
Draco non riuscì a connettere i neurosi che gli erano rimasti nel cervello così, domandò ancora- Cosa centra Potter? -
Questi si avvicinò a Draco e gli tese la mano – Vedo che non ti hanno informato. - sogghignò – Piacere di rivederti, sono Fregatura Potter, il tuo coprotagonista. -

**

Potter. Harry Potter, il suo coprotagonista.
Lo ripeté nella sua testa tre volte, ma ancora il suo cervello faticava a capire il concetto.
Poi capì.
Ma certo… era uno scherzo!
Scoppiò a ridere e li indicò uno ad uno – Me l’avevate quasi fatta! Ma mi faccio fottere solo per lavoro, mi spiace. Seriamente Potter, che cazzo di fai qui? –
Lo sguardo di Harry Potter, più adulto di come lo ricordava ma riconoscibile tra mille, era divertito. Ma non come lo sarebbe stato se si fosse davvero trattato di uno scherzo.
S’inumidì le labbra, pronto a dire quello che Draco Malfoy non voleva sentire – A quanto pare… fotterti. Per lavoro s’intende. -
Il sorriso si spense sul viso di Draco che congelò lo sguardo in quello del vecchio grifone.
No. No. No.
Guardò Norrel in cerca di aiuto che fece spallucce – E’ stato assunto dall’altra agenzia e conoscendo il vostro passato prevediamo vendite alle spettacolati. I due vecchi nemici che appianano le loro divergenze per due ore di film? Sarebbe la svolta. -
Draco sentiva i proprio muscoli facciali fare male per quanto erano rigidi. Tornò a guardare Harry con una nuova consapevolezza.
Era davvero il suo coprotagonista.
- Ma ti ha dato di volta il cervello? - gli domandò. Non si parlavano da anni, ma ne avevano passate troppe per essere due sconosciuti che si salutavano a stento – Perché diavolo vuoi fare il pornodivo? -
Harry Potter, che indossava una camicia nera che gli fasciava il corpo in maniera divina, sorrise. E Draco non poté fare a meno di pensare che fosse un sorriso fotogenico.
- Mi annoiavo. -
- Non si scopa davanti a telecamere per noia. -
- E tu perché lo fai? -
Draco esitò – Per me è diverso, io non sono l’idolo delle masse. -
Potter fece spallucce e si sedette alla sedia vuota accanto a quella di Draco. Come se fosse stato tutto deciso e lui avesse già accettato, si rivolse a Norrel.
- se non sbaglio Malfoy ha ultimato un film da poco, penso si possano iniziare le riprese fra un paio di settimane, che ne dici? -
- anche una. - confermò Norrel – Abbiamo già uno script e gli scenografi sono già all’opera. Con gli attori forniti da entrambi le agenzie non sarà un problema per comparse e partecipanti all’orgia. -
- Ehi. - soffiò Draco, perplesso.
- Quanto pensi dureranno le riprese? - continuò Harry.
- Una produzione simile cercheremo di andare sul sicuro e fare un lavoro ottimo. Penso che almeno un mese. Ovviamente le vostre scene saranno intervallate da quelle di altri protagonisti prendervi tempo di riposare. -
- Ovviamente. Certo. -
- ehi! - proruppe Draco alzandosi in piedi – dal momento che è il mio culo che deve essere fottuto qui, voglio almeno avere voce in capitolo! -
I due uomini si girarono verso di lui e alzarono un sopracciglio – Ebbene? - lo incitò Norrel.
Draco sentì qualcosa che non ricordava di provare da tempo: imbarazzo.
Poi rinsavì. Diamine! Era lui il professionista lì, Potter era un dilettante allo sbaraglio che era momentaneamente impazzito per via di qualche ictus fulminante.
Lo studiò, con attenzione, poi si rilasso.
Era impossibile che la cosa riuscisse realmente a realizzarsi. Potter non si rendeva davvero conto di cosa andava incontro. Era ovvio. Doveva indottrinarlo, spaventarlo.
- Potter, ti va di cenare insieme? - disse, tirando le labbra in un sorriso – Parliamone a tu per tu, e se dopo stasera vorrai ancora continuare con questa follia allora procederemo. -
Harry si rilassò sulla sedia e fece il suo miglior sorriso divertito – Mi pare una proposta equa. -
- Perfetto. -
Sentì l’aura di vittoria provenire dal suo capo, ma la ignorò. Una serata bastava e avanzava per dissuadere Harry Potter dal fare un film porno.
Mentre uscivano dal palazzo Draco stava facendo la lista di tutto ciò che aveva dovuto sopportare, tutti i contro che gli veniva in mente, non avevano nemmeno messe piedi fuori dal palazzo e Draco aveva già trovato venti motivi.
Scelsero il locale dove si vedeva ogni tanto con i suoi colleghi per bere qualcosa.
Il locale era squallido come la sua vita, buio e asfissiante, l’unica cosa buona che avevano era una gran scelta di liquori.
Draco si affacciò a salutare Gerard, il barista, che gli sorrise apertamente e gli versò il suo solito drink. Poi gli presentò Harry.
- Carino. - commentò il barista, un omone alto e muscoloso con la barba – Carne fresca per il tuo studio? -
- Non se riesco a riportarlo sulla retta via. -
Gerard sorrise – In ogni caso, se cerca una retta via, sono disposto a indicargli la strada. - gli fece l’occhiolino.
Harry non sembrò intimidito, si sedette su uno sgabello del bar e ordinò una birra.
Draco si arrampicò sullo sgabello accanto e prese un profondo respiro prima di girarsi verso Harry Potter.
Cielo, Harry Potter. Sul serio.
- Ti trovo bene. - esordì - Non ci vediamo da…- cercò di fare mente locale. Si erano visti un paio di volte per caso, ma non è che si fossero mai fermati a parlare.
Harry afferrò il bicchiere di birra appena versata e si stiracchiò sul bancone come un gatto che faceva le fusa – Una vita. Anche se direi che io ti ho visto spesso e molto più di quanto potevo vederti a scuola. - sogghignò.
Draco tornò a sentire quella punta di imbarazzo.
- Devi esser incappato in qualche mio film allora. -
- “Qualche”? - gli fece il verso Harry mentre si portava il bicchiere alle labbra e per un attimo prima di berlo i suoi occhi divennero distanti – Non ti mentirò inventandomi di non averli visti tutti fino alla nausea, Malfoy. Sai benissimo di essere maledettamente bravo in quello che fai. -
Draco soppesò l’altro – Ammetto che non sapevo ti piacesse il cazzo. -
Harry bevve un sorso – Ci sono molte cose che non sai di me, ma non siamo qui per questo. – si girò verso di lui e fece un gesto con la mano per esortarlo – Forza, opera di scoraggiamento. Azione! -
Fece anche un finto ciack con le mani e Draco si ritrovò a sorridere divertito, ma si strinse nelle spalle e iniziò.
- Prima di tutto devi capire che fare un film porno non è come lo fa sembrare. Potter non è che scoperemo una volta, fine dei giochi e poi passa in post produzione. Dovremmo fare una stessa scena per giorni, se non settimane, fino alla nausea. Il che vuol dire che passeremo venti giorni a scopare su un letto per una singola scena, poi altri 20 in un altro scenario e così via… E’ uno sforzo non indifferente per il corpo, soprattutto per un principiante come te. -
Harry non sembrò intimidito – Poi? -
Draco fece un sospiro – Sì, insomma, lo sai. - mormorò – Non è divertente. Raramente trovi davvero divertente scopare in un film porno, non devi scoparmi ma devi far vedere il tuo cazzo che mi scopa, il che vuol dire che dovrai fare posizioni che nemmeno un quinto Dan di yoga per professionisti può sopportare, con una telecamera puntata sui tuoi genitali. Te ne rendi conto? -
Gli occhi di Harry erano attenti, quasi inumanamente.
Harry lo stava fissando e, nonostante Draco fosse abituato ai suoi genitali in primo piano in uno schermo, non era più abituato ad essere fissato così direttamente. Il contatto visivo era improbabile, soprattutto quando si passava il tempo con gli occhi chiusi a baciarci, o di spalle o di spalle ma piegato.
- Credo di aver visto abbastanza film da capire questo particolare indizio. - fece spallucce – Hai altro? Finora non mi hai detto nulla di nuovo. -
Draco meditò – Hai fatto le analisi? Non mi metterai nemmeno un oncia di niente se non sei pulito. -
- Chiaro e limpido come cristallo. - promise.
Draco puntò i suoi profondi occhi argentei nei suoi – Saremo circondati da tantissima gente, e ogni tot ti faranno cambiare posizione. Non importa se inizia a diventare piacevole, se gridano stop tu ti fermi, mi rigiri e torni a entrarmi dentro con un'altra posizione inumana con tanto di telecamera fissa sulle tue palle che ballonzolano. -
- a-ah, poi? -
- Metà del film porno non è nemmeno lo scoparmi, ma leccarci. Dovrai leccarmi il cazzo per ore e ore, e dovresti sapere dove è stato. -
- Stai ripetendo le stesse motivazioni da dieci minuti. - sospirò Harry – Ho visto i tuoi film, non mi dici nulla di nuovo. –
- Credo che tu non ti renda conto davvero di come sia, vederlo è molto diverso da farlo. -
Harry bevve un sorso della sua birra – Non lo metto in dubbio, ma dovevi spaventarmi. Non lo stai facendo, non sei un così un bravo attore forse. -
Draco sentì il fastidio avanzare. Ci voleva una terapia d’urto.
Si guardò attorno, era ancora pomeriggio non c’era molta gente, ma c’era abbastanza.
- Passiamo alla pratica. - drizzò la schiena e fece scivolare la gamba all’infuori - Buttati in ginocchio e succhiamelo. -
Un senso di trionfo lo fece gongolare quando vide l’espressione confusa di Harry. Durò solo trenta secondi, però. – qui? - domandò alzando un sopracciglio – Penso che Gerard non sarebbe d’accordo. -
Draco lanciò un’occhiata a Gerarld che aveva seguito la conversazione divertito – Oh, no, tranquilli. Metà dei miei clienti sono porno star, l’altra metà fan. Il bagno è praticamente la sala del sesso. –
- Adoro questo posto- ridacchiò Draco bevendo un sorso.
Harry lanciò un’occhiata pensosa al partner, poi lasciò che i suoi occhi indugiassero sul suo corpo.
E vide la tentazione.
Era stato desiderato per tutta la sua vita, prima ancora di diventare un porno attore, ma l’idea che Harry Potter in persona stesse pensando seriamente a succhiargli il cazzo davanti a tutti era una cosa che fece sentire in soggezione perfino lui.
Era sempre il ragazzo che aveva salvato l’intera comunità magica, in particolare lui e la sua famiglia.
Harry bevve l’ultimo sorso di birra, poi scese dallo sgabello e si avvicinò a lui. Poggiò lentamente le mani sulle sue coscie, per aprirgliele lentamente sostenendo il suo sguardo.
Non avrebbe ceduto. Harry era davvero intenzionato a farlo.
Tuttavia dal volerlo e riuscirci passava diversa acqua sotto il ponte.
Harry sbottò il pantaloni a Draco e tirò giù la zip. Bastò quel gesto perché tutti nel locale si girassero a guardarli.
Si inginocchiò, mantenerlo gli occhi nei suoi, a mo di sfida.
Iniziò con la mano, il palmo caldo sulla patta, accarezzava il sesso oltre la stoffa.
Draco aprì le gambe solo per dargli più spazio. C’era il primo ostacolo che Harry doveva superare che era farlo effettivamente diventare duro.
Negli ultimi tempi, senza l’ausilio di determinate pozioni, il suo lavoro era diventato difficile da fare.
Draco, ammise a sé stesso, si era stancato del sesso. Non che il suo corpo non ne traesse piace ma era sempre più difficile goderne davvero, non trovarlo monotono e ripetitivo.
Entra e esci. Esci e entra. Cambio posizione. Ripetere.
Le labbra di Harry si posarono sulla stoffa e la lingue umida concesse una pressione sulla base. Tutto ciò che Draco riusciva a vedere era i capelli scompigliati di Harry tra le sue gambe ma questo non gli impediva di sentire i suoi sforzi per farlo diventare duro.
Quando erano adolescenti, Draco aveva fantasticato su un evento simile, non poteva negarlo. Aveva fantasticato di affondare la mano nei capelli disordinati dell’eroe di tutti e spingergli la bocca in basso per affondare fino alla base in lei.
Fu strano ripensarci ora che rischiava di accadere, e fu strano quando Harry alzò gli occhi, probabilmente per indagare sul suo stato d’animo, e ritrovarsi catapultato in un ricordo mai accaduto.
Cosa stata succedendo? Un’ondata di calore lo aveva appena attraversato, e avvertiva il suo corpo reagire.
Si sforzò di distrarsi, ma non riusciva a smettee di guardare Harry che ora stava abbassandogli il boxer per prendere finalmente tra le labbra quell che ormai era una mezza erezione.
Suo malgrado, non appena accadde, Draco non riuscì a evitare che diventasse completa.
Strinse lo sgabello, mentre tentò di combattere il desiderio di aprire di più le gambe, solo per dargli più accesso.
Perché, contrariamente a quanto ti era importo… lo voleva.
Voleva dargli accesso, voleva che glielo prendesse in bocca, che glielo leccasse, che succhiasse via da lui ogni rimostranza.
Mentre le attenzioni di Harry aumentavano diventando sempre più audaci, fin a prenderlo in bocca e farlo ffondade nelle guance tanto da creare uell’adorabile piccolo bozzo, Draco si ritrovò a pensare che non aveva senso continuare a insistere nel dissuaderlo.
Che alla fine se quella bocca intendeva essere così brava davanti a una fottutissima telecamera chi era lui per impedirlo?
Una parte di lui, piccola, un pigolio praticamente, tentò di riportarlo alla realtà: Harry non era una persona normale, non poteva rovinarsi così la vita.
Quella vita non era semplice da lasciarsi alle spalle, pentirsi non era contemplato.
Ma era difficile insistere nel mantenere quel pensiero mentre la lingua di Harry attraversava l’intera erezione fino alla punta e poi accompagnava come un calza scarpe l’affondo in bocca.
Quando sentì la pelle tesa del suo sesso avvolto in quel calore, quando sentì un gemito di Harry vibrare sulla sua pelle delicata, Draco si ritrovò all’improvviso…
Sconfitto.
- Sto per…- soffiò. Era un abitudine che aveva preso a lavoro. Annunciarlo, così che potessero riprendere l’atto per bene. Ma non riuscì nemmeno a finire di dirlo, che tutto il suo corpo fu attraversato da un appagante orgasmo.
Harry si era tirato indietro quanto bastava perché gli venisse sulla bocca aperta. Una bocca che sorrise e che era perfetta per un primo piano.
Se Draco avesse avuto una telecamera tra le mani in quel momento, avrebbe voluto immortalare quel momento, salvo poi esserne totalmente geloso.
Si risvegliò dall’incanto pochi attimi dopo, mentre Harry si rialzava e faceva un piccolo inchino alla gente che era al bar…
Perché c’era gente al bar. Gente di cui si era completamente dimenticato l’esistenza.
- Bene. – Harry tornò da lui e prende il portafogli, lasciò il costo delle birre più un extra, poi tornò a guardarlo – Visto che non mi hai convinto a rinunciare e che penso di aver dimostrato di sapere quello faccio… Ci vediamo sul set, Malfoy. –
Draco non poté fare altro che guardarlo mentre andava via sotto un piccolo applauso dei presenti.

**

Contrariamente alle sue proteste il set fu messo su. La prima scena era su una spiaggia.
Era uno dei posti meno adatti per fare sesso, ma il fatto che fossero già tutti mezzi nudi aiutava ad entrare nel mood.
La produzione aveva affittato un intero stabilimento vicino a gli scogli e aveva settato il posto come se fosse disabitato.
Il produttore che aveva fatto pressioni per quel film non aveva badato a spese, decisamente voleva capitalizzare sulla presenza dell’eroe magico in perso che giocava al dottore con il suo opponente.
Non aveva idea di cosa pensare, ma la prima scena era con una sua vecchia conoscenza.
- Dastin Ashely. – Draco lo salutò con un sorriso – Hanno convinto anche te? -
Dastin annuì e corse a salutarlo, gli tese la mano e dRaco pensò a quante volte quella mano era finita nei suoi pantaloni.
- Figurati se mi perdevo l’occasione di lavorare con te di nuovo! - gli fece l’occhiolino – Anche se ho saputo che l’altro attore non è male. -
- l’altro attore è un cretino. - confermò Draco con una scrollata di spalle – Ma è stato irremovibile. –
- Lo conosci? - fece Dastin sorpreso.
- Più di quanto dovrei. - replicò Draco mentre prendeva un bicchiere d’acqua. Fino a scena finita, mangiare era proibito.
- Davvero? Com’è? -
- Cretino, l’ho fià detto. -
- Si ma di aspetto? – disse ancora – E’ forse… quello? –
L’acqua gli andò di traverso dal momento che Harry era appena arrivato in spiaggia. Certo sapeva che doveva essere presente perché tutta la prima scena era lui che li guardava fare sesso, nella trama era letteralmente la prima volta che si incontravano e il suo personaggio li spiava fino a sentir nascere per lui un certo trasporto. La “trama” iniziava così.
Dastin s’umettò le labbra – Magari chiedo al direttore una scena con lui. Decisamene ti invidio. –
- Se non avessero specificatamente chiesto di me, proporrei un cambio. -
L’altro ridacchio – Magari può unirsi a noi già ora? Ha l’aria di avere quel tipo di chiappe da mordere. - lanciò un’occhiata a Draco – non che le tue non lo siamo. Non vedo l’ora di affondarci la faccia. - gli fece l’occhiolino e Draco si ritrovò suo malgrado a ridacchiare.

Le luci furono sistemate, perfino con il sole, dovevano stare attenti che non ci fosse nessun tipo di ombra se non quelle artistiche. Nonostante fossero le sette del mattino, faceva già molto caldo, quindi la doccia ghiacciata per toccarsi qua e là e far iniziare lo spettatore nel modo giusto fu quantomeno rinfrescante.
Un paio di toccatine erano d’obbligo. I capezzoli e un paio di spugnate sulle natiche. L’acqua fredda aveva fatto schizzare fuori i primi così era perfetto.
Dopo una buona mezzora il registra gridò finalmente lo stop e Melody arrivò subito al suo fianco con un accappatoio di spugna morbido.
- Ora cosa abbiamo? –
- La scena in cui vedi Dastin. Lo vedi al bar, ammicci e lo fate poi in spiaggia. –
- Argh. - grugnì Draco – Non potevamo almeno farlo sul lettono? O nelle doccie? Avrò sabbia nel culo per giorni. –
- Non sarà né la prima, né l’ultima volta. – replicò Melody passandogli una spremuta da bere per evitare l’insolazione.
- Piuttosto sei molto pallido, non ho mai capito come tu non faccia a scottarti. –
- Ho i miei medoti. – confermò – E ora…-
Presto Draco recitò la scena: vedere l’altro, ammiccare, mordersi un labbro, prendere il migliolo tra le labbra mentre in modo casuale.
Dastin non sembrò recitare quando la sceneggiatura gli permetteva di guardarlo con famelico desiderio.
La terza scena fu sulla spiaggia. Draco aveva immerso i piedi nell’oceano e per un secondo la sua mente gli aveva regalato una bella immagine di lui.
Era quasi bello essere lì, era bello il mare.
Dastin lo riportò alla realtà predendogli i fianchi da dietro e poggiando le labbra sulla nuca.
- Ti ho visto che mi guardavi. - disse.
- Lo so. –
Davin premette il cazzo già duro sulle sue natiche, di premunì si temere un fianco un po’ indeitro così che la telcamera riprendesse esattamente l’attimo.
- So che lo vuoi. –
Un'altra telecamera era a meno di un metro da lui, stava facendo uno zoom sul suo volto, quindi dovette fingersi seriamente eccitato.
- sì, dammelo. -
Sì, i dialoghi non brillavano di intelligenza. Ma molti di quei film non venivano mai nemmeno visti con l’audio quindi andava bene così.
L’altro attore fece scivolare la mano sul cazzo e iniziò ad accarezzarlo. Come sempre in questi film, essere già duri risparmiava molto tempo.
Doveva concentrarsi. Doveva godere.
Okay.
Azione.
Andò tutto in automtico, come sempre. Draco gli succhiò il cazzo per un tempo imprecisato finché non sentì il registra dirgli di passare alla posizione dopo. Quella dopo era DRaco carponi nell’acqua bassa mentre Dastin strusciava la punta sulla sua entrata e nel mentre lo scopava con le dita.
La terza fu Draco steso sulla spiaccia, con le onde che gli solleticavano il fondoschiena e il cazzo di Dastin dentro di lui.
Aprì gli occhi, o meglio, decise di dare attenzione al mondo, quando Dastin gli corpì un attimo il viso dal sole e lo vide su di lui.
Ah, sì, vero. Doveva godere.
Iniziò a gemere, dire le frasi “sì, oddio così, dammelo tutto” “cazzo” “più forte” e via dicendo. Un vero e proprio repertorio di frasi impostate.
Alzare i fianchi ad un certo punto denotava vera intepretazione. Se era accompagnata da gli occhi chiusi e la testa buttata all’indietro…
Coem non aveva fatto a fincere un oscar?
Ma aprì gli occhi mentre aveva la testa buttata all’indietro e si ritrovò a vedere Harry Potter guardarli.
Vero. C’era anche la sua prima scena in quel momento. Era così concentrato nel fare il suo lavoro che lo aveva diemtnicato.
E ora, era tutto ciò a cui riusciva a pensare.
Harry si era calato nella parte perché i suoi occhi erano familici e predatori mentre una mano faceva su e giù nei suoi stretti boxer.
Lo aveva fatto spesso mentre vedeva i suoi video? Si era davvero toccato… pensando a lui?
- Sei improvvisamente stretto, ti faccio male? – sussurrò Dastin al suo orecchio mentre i lro corpi si univano per una scena di più intimità.
Draco disse solo – Cambiamo posizione. -
- Ma il regista-
- tranquillo. -
Dastin si staccò da lui e draco si mise disteso a pancia in giù. Ora, con gli occhi di harry incatenati ai suoi, sentire Dastin tornargli dentro fu come un’ondata di eccitazione nuova.
Stavolta, i gemiti non erano finti.
Stavolta, sentirlo dentro di lui era strepitoso.
Andò incontro alle spinte, gemette, sussurrò incitazioni, rischiò perfino di venire più volte, il tutto mentre insisteva a guardare Harry toccarsi.
Poi Harry tirò finalmente fuori dal boxer il suo sesso e Draco distolse lo sguardo dal viso per guardarlo.
L’orgasmo lo colpì a tradimento.
L’idea che quel cazzo gli sarebbe presto stato dentro lo aveva avvolto all’improvviso di un’eccitazione nuova e devastante.
Draco non ricordava da quanto non godeva così.

Avevano preso in affitto quella spieggia per tutta la mattinata così ripeterono scena e posizioni per tutto il giorno, salvo mangiare qualcosa e essre pronti a girare. Ma a detta di tutti, nessuna delle scene girate batteva la prima.
Per la prima gli stavano facendo tutti i complimenti per l’interepetazione.
- Sembra quasi che ti stessi divertendo davvero. - insinuò Melody divertita.
Draco arrossì e dette la colpa al caldo.
Harry lo raggiunse quando ormai il sole era tramontato e gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi.
- Come ti senti? – gli chiede in apprensione il moretto.
Lui scrollò le spalle, ma accettò l’aiuto.
- Vuoi una mano per tornare a casa? –
- Tranquillo Potter, sono già stato sbattuto per giorni. Nulla di nuovo. –
Harry annuì, ma non sembrò essersi tranquillizzato.
- Che c’è? – domandò Draco con un sopracciglio alzato – Stai avendo ripensamenti? Sei ancora in tempo. –
Harry sembrò quasi accettare questo suo limite. Quasi. Perché poi scrollò le spalle e disse solo – Forza, ti accompagno. –
Draco non aveva le forze per rifiutare.

**

Non importava che qualsiasi illusione Harry Potter si fosse creato su come sarebbe andata, era ormai dissipata. L’inizio delle riprese da fare insieme, arrivò inesorabilmente.
Quella mattina Draco non aveva chiuso occhio, dentro di lui era nel più totale conflitto: non voleva assolutamente, nemmeno per sogno, era contro ogni santissima logica, ma al contempo il ricordo di quel sesso duro lo stava tormentando.
Harry era straordinariamente dotato e, cosa che non guastava, il suo cazzo era bello.
Se non fosse stato contro ogni più sano principio permettere che un eroe magico si svendesse così, quell’erezione era straordinariamente fotogenica. E Draco ormai ne aveva avuti dentro di sé abbastanza da capire esattamente che precisa forma e dimensione poteva potenzialmente farlo godere.
E quello di Harry sembrava averne le potenzialità.
E il, manco a dirlo, era tutt’altro problema, ma un problema non di meno.
- Sembri pensieroso. - soffiò Melody mentre, nella sua roulotte, gli sistemava i capelli – Questi Harry Potter ti da veramente tanti grattacapi? –
- E’ complicato. –
- Non importa quanto ti pagano, se non vuoi farlo dovresti tirarti indietro. -
L’ex serpe si guardò allo specchio e quella non era la faccia di qualcuno che si sarebbe tirato indietro. Una parte di lui, quella che credeva dimenticata, quella parte ambiziosa che voleva primeggiare, portava due capisaldi all’argomentazione del continuare: non poteva perdere contro l’ex grifone e voleva veramente farsi un giro a cavallo di quel cazzo.
Purtroppo, nonostante le argomentazioni della ragione, quelle due obiezioni avevano catturato l’attenzione della giuria.
Melody sembrò intuire i suoi pensieri e gli strinse una spalla a mo’ di consolazione – Almeno goditi il giro. –
- E’ quello che intendo fare. -

La prima scena non era una scena di sesso. Non completa almeno.
Una cosa che dovevano fare era far aumentare nello spettatore la voglia che loro due fossero destinati a farlo.
L’equivalente di farlo annusare e non darlo.
Harry sembrava del tutto rilassato mentre parlava con il suo assistente Satine, un donna transessuale ancora non operata che conosceva di vista.
Questa volta il set era una piccola libreria del quartiere, di quelle che rischi quasi di non vedere ma che contengono tesori.
Ad aver tempo, Draco avrebbe voluto visitarla e spulciare tra le cose più vecchie, c’erano dei testi originali creati da maghi ma spacciati per romanzi babbani che aveva magia intrinseca e segreti tra le pagina.
- A cosa stai pensando? – sentì la voce di Harry sulla sedia vicino alla sua – Sei in ansia? Prometto che sarò bravo. – fece l’occhiolino e Draco alzò un sopracciglio.
- Potter ti rendi conto che recito e lo faccio bene? – lo riportò alla realtà – Cerca solo di venirmi addosso e non dentro. Dover fare riprese mentre cerco di spingere fuori il tuo sperma mi scoccerebbe. –
Harry sospirò gravemente – la smetti di tentare di smontare il mio entusiasmo da novellino con il tuo cinismo da veterano? – finse di offendersi – Magari se ti rilassassi un attimo, potresti addirittura divertirti. –
Draco si girò a guardarlo, mentre prendeva tra le labbra la cannuccia del frullato e seguitò a guardarlo mentre prendeva una lunga sorsata.
- Mi raccomando. Vieni fuori. - insistette tornando a guardare i due scaffali tra cui il loro incontro si sarebbe presto consumato.
- Se ti fa schifo così tanto questo lavoro, perché non lo lasci? – domandò e non sembrò un’accusa, ma una semplice domanda.
Questa volta Draco non riuscì a guardarlo.
Presto il registra li chiamò in scena.

Girando per gli scaffali, Draco leggeva i titoli dei libri con distrazione. C’erano però alcuni che avevano attirato la sua attenzione.
Sentì preso gli occhi di Harry che studiavano la sua figura.
Prese un libro, fece finta di sfogliarlo, poi la telecamera inquadrò i suoi occhi grigi che si giravano a guardare l’altro.
Un sorriso spuntò sul suo viso.
- Mi hai seguito? - domandò.
Harry sembrava teso, ma riuscì lo stesso a fingere di guardare un libro e raggiungerlo – Lavoro qui. –
Gli avevano messo addosso una divisa rossa che gli fasciava bene il corpo, i vestti sotto erano così attillati che i glutei spiccavano grazie al laccio stretto.
- Oh. -
Harry fece un sorriso divertito – Se dici che ti abbia seguito dalla cassa… allora sì. - fece l’occhiolino.
Un sorriso sghembo fu la risposta. Draco piegò la testa di lato a contemplarlo, come se valutasse le sue prossime mosse.
Ma le sapevano entrambe le sue prossime mosse.
Draco si girò e appoggiò la schiena allo scaffale, con un dito scorse alcune brossures di libri.
- Vuoi scoparmi? – domandò con voce suadente.
- Sei molto diretto. –
- sono molto eretto. –
Che pessima battuta. Ma del resto gli scrittori di film porno non erano certo dei geni della comicità.
Harry cercò di non ridere della battuta, per la sua assurdità e draco vide tutto il suo sforzo per restare serio.
Si avvicinò a lui e, soprauttto, avvicinò i loro visi.
Ci siamo, pensò malfoy, era arrivanto il momento.
Ma Harry non lo bacio, restando a un centimetro dalle sue labbra, soffiò – Magari se mi metti dell’umore… -
Draco sogghignò e, come era scritto, strusciò le nocche sulla patta di harry.
Il contatto, gli riportò alla realtà l’immagine dell’altro che si masturbava mentre faceva sesso con Dastin e fu costretto a sentirsi stranamente accaldato. Lui che viveva praticamente con un erezione continua.
Per una frazione di secondo, perse il suo autocontrollo, se lo prese con una mano piena volendolo sentire.
Oh.
Decisamente vederlo e toccarlo erano due cose diverse. Iniziò ad accarezzarlo concentrandosi sul volto di Harry cercando di capire il preciso momento in cui stava esagerando e facendolo uscire dal personaggio.
Eccolo.
Harry socchiuse gli occhi e si sforzò di restare luciso mordendosi un labbro.
Ormai sapeva riconoscere la vera eccitazione dalla finta, e sentire il calore del sesso dell’altro nella sua mano e vederlo lasciarsi andare fu un potente afrodisiaco.
Desiderò girarsi e abbassarsi i pantaloni e semplicemente godersi il giro, ma non era così che andavano i film di quel genere.
Tutto era minuziosamente programmato, tutto doveva essere per il bene dello spettatore: posizioni in cui nessuno sano di mente si metterebbe per farlo, ma che dovevano lasciare spaglio ai cameraman di filmare.
Harry gli afferrò il polso per tenergli ferma la mano e strusciò i fianchi lascivamente sul palmo, poi aprì gli occhi e finalmente lo baciò.
Draco non se lo aspettava. Nel copione i baci erano stati segnati come facoltativi e a quanto pareva Harry era uno di quelli che voleva baciarlo pur sapendo dov’era stata quella bocca nell’ultimo anno della sua vita.
Tuttavia, quel contatto, sentire dRaco un po’ spaesato e il cuore fece una strana cosa mentre tentava di risponder al contatto: aumentò i battiti. Almeno così gli parve, dal momento che riuscì a sentirlo pulsare dentro di lui nella gabbia tocacica in un modo che non ricordava più da tempo.
Harry lo baciò piano, aumentò i movimento gradualmente finché Draco non si ritrovò schiacciato contro la libreria, i due sessi a contatto coltre i vestiti, e fianchi di harry che spingevano contro i suoi.
Draco si sentì sopraffatto da quel calore, era una vera e propria aggressione.
Sembrava che Harry volessse essere ovunque addosso a lui.
E fu bellissimo.
Quando si staccarono erano senza fiato e senza più voglia di recitare.
Draco si riscoprì a volere una cosa che non voleva da tempo: continuare a baciarlo, senza necessariamente fare sesso.
Ma il registra gridò lo stop e Draco tornò alla realtà.
- rifacciamola. -
Quando Harry si staccò da lui per tornare all’inzio della scena, Draco sentì lo stacco come se fosse un cerotto. Lo guardò allontanarsi con la morte nel cuore.
Okay, pensò mentre cercava di ricomporsi.
Voleva fare quel dannato film ora. Più che mai.
Doveva solo cercare di mantenere la dignità nel farlo.

Il registra li fece pomiciare per crca due ore e nessuno dei due sembrò davvero voler smettere, ricominciare la scena, era una tortura.
- Cosa sbaglio? – domandò Harry dopo una pausa – Cosa c’è che non lo convince? –
Draco bevve un sorso di fresco frullato per non svenire dalle palpitazione che aveva ancora dal primo bacio – Non credo che sbagliamo qualcosa. - asserì – So che a molti non frega nulla della parti parlate, ma se volessimo solo fare una porno come ne fanno tutti gli imbecilli con un telefonino in mano non ci sarebbe futuro per l’industra. Quello che cerchiamo di fare qui, Harry, è seguire la storia d’amore di questi due che non gira intorno alla falsa idea che la gente non scopi o che l’istitno primario non sia quello. – scrollò le spalle.
- Quindi… -
- Stiamo cercando di fare un prodotto che si differenzi. Ragion per cui – gli sorrise – Devi innamorarti di me. Almeno per un mese. Pensi di riuscirci? -
Da quando quell’avventura era inziiata Harry era rimasto saldo a una strafottenza unica. Questa volta però, sembrava quasi un imbranato mentre ci rifletteva.
Annuì, afferrando la bibita che la sua assistente gli passava con un movimento secco, come se fosse imbarazzato.
Fu carino.
Era un bene che Draco lo trovasse carino.
Okay, pensò. Se Harry poteva fingere di innamorarsi di lui, doveva dargli la stessa cosa: doveva essere professionale.

Finalmente riuscirono a fare una scena che convincesse il regista. Questa scena comprendeva molta lingua e famelicità.
Draco si girò e posò le mani sullo scaffale per reggersi, Harry gli abbassò i pantaloni con una certa urgenza.
Ma non fece quello che diceva il copione, non strusciò il sesso tra le sue natiche.
Quello che invece sentì, fu l’umidità della punta della sua linge tentare l’ano.
Fu talmente improvviso che Draco sobbalzò dalla sorpesa.
- Cc-osa? –
Il regista però non fermò la scena, e Harry continuò.
Strinse lo scaffale fino a sbiancarsi i polpastrelli mentre quella lingue continuava a stuzzicare il suo ano, fin quasi e valicarlo.
Quel quasi lo stava mandando ai pazzi.
Era bello. Non era bello.
Era frustrante… era frustranemtne bello.
Era duro come non mai e sentì le dita di Harry inziiare ad accarezzarlo.
Si girò verso il registra, confuso da ciò che stava succedendo ma lui continuava storicamente a guardarli, come tutti.
Okay. Harry stava improvvisando.
Lui era professionale, poteva mantenere la calma.
Anche se era difficile, mentre la persona che aveva avuto la lingua nella sua bocca fino a cinque minuti prima ora lo stava facendo impazzire infilandola in altro orizi mentre lo mastrurbava.
- Sto per venire. - sussurrò Draco, com’era ormi abituato.
Serrò gli occhi mentre le mano di Harry aumentò il ritmo per permetterglielo.
Venne con un gemito e per un secondo sentì le gambe cedergli, ma Harry si affrettò ad alzarsi per reggerlo.
Draco respirava a fatica, mentre il suo corpo accusava l’orgasmo.
- Stai bene? -
No – Sì. –
Finalmente ci fu lo stop. Il tempo di permettere ai loro corpi di riprendere un po’ di stamina.
Draco tornò nella sua roulette e su buttò a pancia in giù nel letto.
Appena poteva doveva tornare duro per continuare…
Non fu difficile con ancora il ricordo del calore della lingua di Harry che lo scopava.

**

La pozione per tornare duro dopo essersi masturbato tanto era da anni che non la prendeva. La boccettina era piena di polvere, infatti.
Sperò che funzionasse ancora.
Obbiettivamente avrebbe dovuto sfruttare una delle erezioni avute nell’ultima ora per tornare a lavoro, ma il suo corpo non avrebbe retto più di cinque minuti con Harry accanto.
Era un professionista, la iaculazione precoce non era contemplata.
Non che fosse precoce, era solo, voluta.
Erano anni che qualcuno non lo eccitava tanto, o che provasse davvero qualcosa mentre praticava il mestiere.
Sospettava che la colpa fosse da imputare a i passati sentimenti avuto per il suo coprotagonista.
Perché un tempo… avrebbe dato carte farse per averlo.
Tanto, tanto tempo fa.
Si guardò allo specchio e odiò vedere la sua immagine riflessa.
Non aveva tentato di dissuadere Harry per farlo ragionare e non rovinargli la reputazione. Quello che davvero Draco voleva era non permettere a vecchie cotte di tornare o, peggio ancora, a rovinare i ricordi che aveva di una passione, con una realtà peggiore.
Avrebbe dovuto essere più facile.
Tornò sul set, pronto a tornare a lavoro. Questa volta, la scena era in una stanza d’albergo affacciata sulle spiagge incontaminate.
La primissima scena era loro due che entravano in stanza. Dovevano baciarsi appassionatamente, per aprire poi la porta come se non vedessero l’ora di togliersi i vestiti.
Si misero davanti la porta e Harry gli fece un sorriso troppo aperto che fece sentire Draco di nuovo vulnerabile e desideroso.
Aspettarono con fin troppa ansia la parola “azione”.
L’attimo prima che le loro bocche si toccassero, parve eterno. Harry se strinse forse e dimostrò di essere un grande attore, perché Draco si sentì desiderato come l’ossigeno sott’acqua.
O forse era lui stesso a desiderarlo a quel modo?
Non importava.
Tutto precipitò in fretta, bacio, camminare, fino al letto, lingua, crollare sul letto, vestiti. Cattivi vestiti. Brutti vestiti.
Bacio.
Altro bacio.
Corpo sul suo… altro bacio.
Dio non riusciva a smettere di baciarlo.
Harry si staccò da lui, senza fiato e lo guardò dall’altro con occhi lucidi. Draco sentiva di non essere messo molto meglio.
Harry tornò a baciarlo, ma non sulle labbra. Scelse il collo, poi il petto, poi prese un capezzolo tra le labbra e ci giocò con la punta della lingua.
Per mostrare bene alla telecamera quello che stava facendo, dovette farlo con la bocca bella aperta.
Non fu meno eccitante per questo.
Draco sentiva il proprio sesso duro ormai come roccia, con un erezione per nulla creata magicamente. C’era da dire, che la mano di harry che la accarezzava stava aiutando fin troppo.
Draco chiuse gli occhi solo un attimo, poi li riaprì perché voleva guardare.
Fanculo il film, fanculo la recitazione, fanculo le venti persone che li guardavano.
Voleva che Harry lo scopasse, voleva che Harry lo scopasse per giorni e giorni, mille volte.
Era smanioso di sentirlo finalmente dentro di sé. Chiamò il suo nome, quasi lo implorò.
In ogni caso, dopo avrebbe potuto inventarsi che era tutta finzione.
Poteva essere sincero come non mai, mentre era davanti la telecamera.
Harry gli aprì una coscia, aspettò che la telecamera inquadrasse bene le dita che lo stavano preparando mentre cla bocca continuava a torturare il bottoncino di carne.
Draco disse – Scopami subito. – e la volontà che c’era dietro quelle parole lo colpì come un pugno nello stomaco.
Harry sembrò un attimo confuso, ma si mosse per aprirgli le gambe.
Un cameramen si mise al fianco del letto così che la scena potesse vedere Harry finalmente entrare in lui. Draco non riusciva a vederlo, ma di certo riusciva a sentirlo.
Non era come le altre volte. Quell volta il suo corpo smaniava.
Harry entrò lentamente, ma inesorabile fin quando Draco non lo sentì tanto in profondità di quanto non fosse mai stato nessuno. O almeno le sue profondità non erano mai state così sensibile con nessuno.
- Cielo…- soffiò.
Harry si chinò su di lui, facendo aderire i loro corpi - Mi senti dentro di te? – c’era delle vara curiosità o stava recitando? Non gli importava.
Draco gli afferrò i capelli e lo baciò per sussurrare a un centimetro da lui – Ti sento ovunque. –
Avrebbe voluto essere scopato così, pelle contro pelle, labbra contro labbra.
Ma non era nel copione.
Harry si staccò da lui e mostrò di nuovo alla telecamera i corpi uniti.
Solo allora iniziò a scoparlo. E lo fece… bere.
Ogni attimo di quegli affondi era ben studiato, non era sincopato, cambiava ritmo,
altre volte affondava in lui fino alla base e godeva stando solo così.
- Cambio posizione! – ordinò il registra.
Draco lo odiò come non mai, ma eseguì. Si mise carponi me il suo corpo odiò ogni attimo, le braccia non lo reggevano.
La telecamera era puntata sul suo viso ora, e stava registrando.
Si chiese se si vedesse quanto fosse preso da quel momento, se la gente a casa avrebbe capito che era vero e che voleva con ogni sua molecola che fosse vero.
Harry tornò dentro di lui, si mosse piano, gli dette pure una sculacciata cosa che fece quasi ridere Draco, ma agli spettatori piaceva.
Lo aiutò a tornare un attimino più professionale.
Non era un semplice ragazzo che stava scopando: era un attore.
Anzi, era l’attore protagonista e non poteva lasciare a Harry il potere.
Si spinse sulla sua erezione, gestendo un poco lui l’azione, poi cambiarono posizione e Harry si mise seduto sul letto e Draco si mise in ginocchio, dandogli la schiena, cavalciò il suo cazzo.
La sua erezione inziava a fare male, così iniziò ad accarezzarsi a ritmo, e riuscì a gestire la voglia di continuare a scoparsi fino all’orgasmo con la necessità di continuare quella regita.
Cambiarono ancora. Stavolta Draco dava le spalle alla cinepresa ed era tornato a guardare Harry, che ne approfittò per cercare di nuovo le sue labbra.
Rischiò di nuovo di perdere la sua professionalità.
Erano i baci. Baci più penetrazione, faceva dimenticare a dRaco dov’era.
Non era saggio.
Ma continuò a dondolare, continuò a baciare, continò a lavorare… continuò a divertirsi.
Finché Harry non sussurrò, come se fosse un segreto – Sto per venire. –
Il fatto che stesse per cedere prima, riempì Draco di un certo orgoglio. Poi un nuovo pensiero si affacciò nella sua testa: non lo aveva ancora visto venire.
Aprì gli occhi e lo guardò, voleva vederlo, voleva vedere mentre il piacere brillava nei suoi occhi. Aumentò il ritmo, finché non trovò esattamente l’andamento giusto per farlo impazzire.
Harry gli afferrò i fianchi affondando le dita nella pelle con forza mentre lo spingeva in basso, per venirgli dentro con tutte le sue forze.
Draco si sentì riempito… e si sentì desiderato…
Non si era mai sentito così.
Fu una sensazione così potente che quasi non si rese conto fosse un orgasmo.
Si accasciò sulla sua spalla, ansante e soddisfatto. Il suo corpo pulsava, attorno al sesso ancora duro di Harry. Lo sentì uscire con ramamrico.
- … scusa, so che non volevi. –
Draco sbuffò una risata.
Giusto. Ora doveva fare vedere.
- Aiutami a presentare lo spettacolo. – sussurrò al suo orrecchio mentre alzava il bacino. Harry gli aprì le natiche, con un dito tentò di aprirgli l’ano e Draco si sforzò di far uscire quel seme.
Lo sentì colare fuori, e si sentì quasi marchiato da quel gesto.
Come se Harry stesse mostrando la sua predominanza su di lui alle venti persone che era lì.
E a Draco non dispiacque sentirsi per qualche minuto suo.
- Facciamo una pausa!- urlò il regista.
Draco non era troppo sicuro di riuscire a muoversi e Harry non gli chiese di farlo. Anzi, restò calmo, con una mano sulla sua schiena e un pollice che gliela accarezzava.
- Scusa… mi levo subito. – soffiò.
- Resta quanto vuoi. - replicò Harry gentilmente.
Ma doveva muoversi. Si sforzò di farlo e incrociò di nuovo il viso del suo coprotagonista. Gli si sedette sulel ginocchia in attesa di sentire le proprie smettere di tremare.
- Allora, com’è stato? – gli chiese divertito –come te lo immaginavi? –
L’altro scurutò il suo viso, attentamente. A quel punto, non si poteva più tornare indietro.
- Sinceramente? Meglio di quello che mi aspettassi. - confessò Harry – Vorrei che si sbrigassero a riprendere. - tirò le labbra in un sorriso.
Draco osservò i suoi occhi e non trovò ilartià in quelle parole. Quello che vi trovò, lo convinse finalmente ad alzarsi.

Aveva preso la mano di Harry e lo aveva aiutato a uscire dal letto.
- Abbiamo circa venti minuti. - sussurrò prima di portarlo nella sue roulette, Harry ci entrò con fare confuso.
Draco si buttò sul letto e aprì le gambe – Facciamo pratica per il prossimo chack. - gli disse.
E sembrò un ordine.

**
Ad un certo punto smisero di arrivare nella sua roulette. Che fosse per scena o per divertimento, nella giornata erano più in momenti in cui Harry era in lui che quelli in cui non c’era.
E non riusciva a stancarsi di lui, non riusciva a volerlo di nuovo dentro poco dopo aver finito.
Non era nemmeno un segreto, a volte cercavano solo il minimo sindacare di privacy e lo facevano sul primo muro disponibile.
Draco aveva perfino mandato un bacino a una stagista che era passata, accortasi che stavano scopadno, aveva preso a filmarli con il telefonino.
Non era mai stato così eccitato.
- Pensi di vederlo anche dopo la fine del film? – domandò Melody quando finalmente tornò alla sua postazione per preparare la prossima scena. Draco afferrò il milk schake e bevve una lunga sorsata.
- Certo che no. – replicò – Questo è… un bel gioco, ma Harry ha una vita a cui deve tornare, mentre io ho altri cazzi da scopare. Non può funzionare. -
- Ma lui ti piace. - replicò melody. Non era una domanda.
Draco sentì il cuore far male – Peggio. - confessò.
Era tornato inevitabilmente ad essere innamorato di lui.
Ed era un male.
Al di fuori di quel capriccio, a di fuori da quel gioco che avevano tra un chack e l’altro, harry aveva una vita vera a cui tornare, amici, qualsiasi altro lavoro che voleva fare nella sua vita…
Harry aveva scelta.
- Mels. - soffiò Draco dopo un po’ – dopo questo film voglio fare un po’ di pausa, puoi avvisare il capo? –
Lei annuì solennemente – Certo. -
- Grazie. –

L’ultima scena si consumò alla stazione del treno.
La trama si era conclusa: i due protagonisti si dicevano addio.
Dopo l’ultimo bacio Draco odiò sentire la lacrime minacciare i suoi occhi. Quello era davvero un addio.
Ma la scena fu rovinata da un cellulare che suonò e il registra si adirò non poco prima di scoprire che era il suo.
Ci furono cinque minuti di pausa, poi tornò da loro con un’espressione contrita – Il produttore vuole aggiungere altre scene. - disse.
- Come?- fece Draco, confuso – Non andavano bene? –
- Pensa che il film sarà un grande successo, e vuole poterci guadagnare di più. Vuole altre scene di voi due in altri luoghi. – il registra sembrò sconfitto – voi cosa ne pensate? – li guardò – Visto come ci date dentro tra i chack e l’altro non dovrebbe essere un problema. -
Draco non sapeva che pensare, ma sentì la voce di Harry dire – Se è quello che vuole il produttore… -
- Ha specificato che potete decidere voi. - insistette il registra – non vuole costringervi se non volete. -
Draco si girò verso Harry e Harry alzò le spalle come se a lui non cambiasse poi molto.
- Va bene. - si arrese – Altre scene. Altri luoghi. -
Si era preparato a dirgli addio e ora poteva continuare a stare tra le sue braccia.
Perché però faceva così male?
Fecero comunque altra pausa, mentre gli assistenti ricevevano per mail il nuovo copione e tutto veniva messo in moto per cercare le location e i permessi.
Draco si trascinò da melody con la testa nel pallone.
- Che hai? –
- Vogliono continuare. Dovrò ancora fare sesso con lui. -
- Beh, non è quello che volevi? –
- Sì. - soffiò – solo… non lo so. Qualcosa non mi convince. -
Melody sembrò meditabonda mentre gli passava l’ennesimo drink – Farò qualche telefonata. -


Le scene aggiunte erano ambientate a feste, bagni di ristoranti. I due protagonisti sembravano intendi a vivere il romanticismo erotico più sfrenato.
Amarsi, in ogni angolo del mondo.
Sembravano un po’… loro.
Harry era sempre più esperto del suo corpo, sempre più dolce nel maneggiarlo. Col passare del tempo, nonostante la prima volta fosse stata fantastica e quelle successive strepitose, Draco si sentì coccolato come non lo era stato mai.
A volte, dimenticava che ci fossero venti persone attorno a loro.
A volte, lo ricordava, ma si sentiva come se Harry e lui stessero facendo l’amore anziché il sesso.
Ed era questo il problema. Draco, nonostante non voleva aprire il suo cuore, Harry ci si era fiondato come se quel suo cazzo duro potesse fotterlo fin alla gabbia toracica.
Il che aveva senso visto che gli aveva fottuto fin troppe volte il cervello.
- Non mi piace vederti così. –mormorò Melody dopo aver provato le battute insieme - Non ti ho mai visto così… sconfitto. –
Draco buttò la testa all’indietro nel cuscino e sospirò gravemente – Una parte di me vorrebbe che questo film non finisse mai, l’altra… che si decidesse a finire. Così che io possa andare avanti. –
- Perché non provi a usare con lui? –
- La nostra storia è… complicata. – mormorò – Non è possibile. –
Melody esitò visibilmente prima di appoggiare il copione sul tavolino della roulette.
- Non so come reagirai quando sentirai ciò che ho da dirti. – ammise .
Draco si mise seduto e aggrottò le sopracciglia – di cosa stai parlando. -
- Del film. Di Harry. – continuò – E di quello che ho scoperto. -
- Quindi c’è effettivamente qualcosa che andava scoperto. -
- Più di quanto mi aspettassi. - ammise.
Draco la invitò a continuare con un gesto della mano, lei strinse la labbra.
- Sono riuscita a risalire al produttore del film che ha ingaggiato Potter. Beh, non sono dovuta andare molto lontana, alla fine. Sono la stessa persona. -
- Come?- soffiò Draco, sinceramente confuso.
Melody annuì e si fece più vicino – Draco, ascolta, è Harry che ha messo su tutto questo. Il film è un idea sua, ha pagato per mettere su una finta società per fingere di essere assunto, per pagarti per fare un film con lui. – fece una piccola paura – Pur di averti, Harry ha messo su tutta questa sceneggiata e quando stava per finire ha tentato il tutto per tutto per prolungarla. -
Draco sbattè tre, quattro volte le palpebre. Pian piano le parole si fecero strada nel suo cervello.
- Questo è… -
- Inquitante. - confermò Melody – Ti sta pagando nemmeno fossi una prostituta. -
Ma non era così.
Draco poteva scegliere di non fare il film, l’unica cosa che aveva messo in dubbio fin dall’inizio era la presenza di Harry nello stesso. E per le scene extra si era assicurato che anche Draco fosse d’accordo.
Harry Potter aveva voluto ingaggiarlo, non lo aveva costretto.
Perché Harry… voleva averlo a tutti i costi.
- Quanto… - la sua voce quasi venne a mancare – Quando ha speso? –
- Non lo so, ma non ha badato a spese. - confermò.
Harry non era una persona povera, ma avere i soldi per mettere su un intera produzione? Non era nemmeno così ricco.
Scese dalla routotte in tempo per la scena dopo e incriciò lo sguardo di Harry che gli fece un sorriso tenero e familiare.
Che gli colpì il cuore.
Lo raggiunse, gli afferrò un braccio e lo trascinò via. Harry sogghignò – Che c’è? Vuoi fare pratica prima di cominciare? – fece pure perfino per baciarlo, ma l’altro si sottrasse.
Qualcosa nei suoi occhi mutò, la dolcezza scivolò via per fare spazio alla confusione… o forse alla paura.
Draco inghiottì a vuoto prima di domandare – cosa vuoi davvero da me?-
- Come? –
- Hai messo su un intero film solo per fottermi? – domandò a mo’ di accusa – Eri così patico da segarti sui miei film, ma abbastanza ricco da comprarti un passaggio sulla giostra? E’ questo che sono per te? Una puttana? –
La paura divenen consapevolezza. Non fece nemmeno finta di non capire.
- Posso spiegare. - disse.
- Ci scommetto. – lo freddò Draco – Ma se le tue prossime parle non sono “ti amo” e se non sono sincere. Ti prego di andartene e basta, altrimenti ripesco nelal mia memoria un certo incantesimo che può squarciarti il petto. -
Harry fu sorpreso da quelle parole, come Draco stesso. Perché non le aveva programmate.
Non la parte dell’incatesimo, esso faceva parte delle mille e uno ragioni per cui una loro relazione non era una cosa saggia.
Ma la prima parte, quasi lo portò alle lacrime.
Harry sembrò determinato, gli prese le mani e gliele strinse così forse da fargli quasi male – Ti amo. - disse e sembrò sincero.
- Vorrei crederti. –
- Sono disposto anche a bere del veritatusem. - insistette – Ogni cosa per poterlo finalmene dire ad alta voce. Per poterlo finalmente ammettere… -
Gli prese il viso tra le mani – Se fosse stato solo togliermi uno sfizio, il film sarebbe finito un mese fa. Ma non riuscivo a pensare che a te, non riesco a pensare all’idea di perderti. Non ci riesco. Forse il mio amore non è quello puro e genuino che dovrebbe essere, non ti nascondo che è un ossessione, una folle e depravata ossessione. Il mio cuore e il mio corpo non possono fare a meno di te. Ma è amore. Di questo sono sicuro. –
Le lacrime iniziarono a scorrere lunghe le guance del pornodivo – Ma io… - soffiò – non posso stare con te. -
- perché no?-
- perché mi faccio fottere per lavoro, Harry. Non posso metterti in qeusta situazione. -
- Sto scegliendo di farlo. - annuì con un sorriso – So bene cosa far per vivere e so bene che anche se ci mettessimo insieme non avrebbe senso che rivoluzionassi la tua vita per una relazione. Voglio accettare tutto di te, esattamente come vuoi che io ti accetti. -
- Ma io… -
- Farò tutto ciò che vuoi, Draco. Sono diseprato. - gli confessò – Ti prego… accettami. –
Pregi e difetti. Lavori scomodi o no.
Il registra li chiamò con megafono e loro dovettero tornare in scena. Stavolta dovevano farlo in un letto.
Mentre tornavano a baciarsi per scena, i loro cuori non riuscivano a smettere di battere all’impazzata.
Era ssurdo dover fare sesso, senza nemmeno essersi riusciti a dichiarare per bene.
Ma, non di meno, i loro corpi non ne volevano sapere di sopperirre alla confusione della mente.
Questa volta, Harry nn si curò delel telecamere, non lo mise in posizioni assurde per il bene di un ipotetico spettatore.
Mentre intrecciava le dita alle sue, Draco si sentì amato come non mai.
Stavano davvero facendo l’amore questa volta, e nessuno li fermò dal farlo.
Non che avessero potuto.
Nessuno esisteva attorno a loro, nessuno esisteva oltre il loro piccolo mondo.
Erano insieme, ed erano innamorati.
- Ti amo. - sussurrò Draco al suo orecchio mentre il piacere montava – Cielo se ti amo. -
Harry lo strinse così forte da togliergli il respiro.
L’orgasmo li coinvolse come una bolla che scoppiava.
Il registra ci mise un sacco prima di decretare la fine della scena. Dalla fretta con cui scappò in bagno, Draco ipotizzò che erano stati più che bravi.
- Sembrava vero. - disse qualcuno.
Draco confessò – Lo era. –
Harry gli prese la mano e lo baciò davanti a tutti, con dolcezza e spontaneità.
Il loro amore era stato filmato e sarebbe rimasto per sempre nella storia.

Il film fu un successo mondiale dell’industria. Harry ricevette altr offerte, ma le rifiutò tutte: non era mai stato interessato a recitare davvero e aveva ottenuto quello che voleva davvero.
Draco aveva posto delle conduzioni: totale sincerità.
Così, spesso parlavano di lavoro e, stranamente, Harry non sembrava mai davvero geloso, anzi, rideva delle scene assurde capitate sui set e si arrabbiava se subiva un torto.
Era il suo più grande fan.
Quadno aveva inziaito quel mesetier non era sicuro che avrebbe mai più potuto stare con qualcuno, ma Harry gli stava provando il contrario, giorno dopo giorno e per questo si stava innamorando di lui ancora di più, fin quasi a non sembrava umano.
Sul set era lavoro.
A casa era amore.
In antrambi gli amiti, Harry Potter era il migliore.
E sarebbero rimasti nella storia.









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