Feb. 5th, 2020

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Era la prima giornata calda dopo settimane di pioggia. Nonostante la primavera che si affacciava all'orizzonte, il sole era ancora molto restio a far capolino dall nubi dense. così, quando que raggi di sole avevano illuminato la vallata, la prima cosa che gli studenti avevano preteso di fare era uscire.
Cura delle creature magiche, era l'ora più agoniata in quel momento. Nonostante l'umidità che ancora impregnava la vegetazione, avventurarcisi fu divertente.
Harry aveva addocchiato la sua presa dalla distanza, osservava un fiore bianco con intensità, una piccola ruga gli attraversava il viso come se cercasse di capire a quele famiglia appartenesse quel fiore.
Draco Mafloy alzò gli occhi, quasi si fosse sentito osservato e li icnrociò ai suoi. Negli occhi, passò un lampo di paura.
Il gioco aveva inizio.
Lo vide posare il fiore, poi guardarsi attorno per cercare qualcuno, chiunque a cui aggrapparsi e fuggire, ma aveva scelto bene il momento in cui catturarlo, il momento edatto era esattamente dopo che Blaise e Pansy erano sgusciati via per fare chissà cosa e Draco aveva abbassato la guardia.
Nessun altro, attorno a loro, poteva fare qualcosa.
Draco così, scelse di provare a scappare. Come se fosse servito a qualcosa.
La prima volta, aveva provato a nascondersi nel castello, ma la mappa era stata subito sua alleata, e lo aveva trovato in un attimo.
Lo aveva scopato per terra proprio lì, in quell'aula polverosa.
La seconda volta, lo aveva trovato nelle cucine e non aveva usato solo il suo sesso per fotterlo. Draco non aveva camminato dritto per una settimana intera.
Altr volte erano susseguite, altre volte erano scivolare via, annebbiate dalla voglia che aveva di lui e la voglia di non dargli nessun modo di dire di no.
Tentando di ottenere rifugio nella boscaglia, Draco stava firmando un contratto di cui non aveva letto le clausule, un contratto che lo avrebbe reso presto aperto a nuove prospettive e posizioni.
Essere il suo giocattolo, era un lavoro a tempo pieno.
Gli lasciò un po' di spazio. Lo lasciò tentare di scappare, fingendo perfino di perderlo di vista una volta o due, ma sapendo benissimo ogni suo passo, tendendo un occhio al vuoto e un orecchio al respiro.
- Malfoy...- soffiò, con voce bassa - Dove sei?-
Sapeva esattamente dove fosse. Ma era divertente.
Lo sentì fare un piccolo Gasp alla pronuncia del suo nome, una mano si strinse s un ramo dell'albero, per tenere sotto controllo la tensione.
Erano abbastanza lontani. Lì era perfetto.
Quando Draco fece un passo verso un nuovo nascondiglio, Harry apaprve da dietro un grosso albero e lo fermò.
- Trovato!- esultò.
- Potter...- la sua voce fu quasi un sussurro - Non qui. ci sentiranno.-
- chi loro?- Harry fece un cesso alla boscaglia lontana dove si udivano solo pochi schiamazzi - Hai avuto molta premura ad allontanarti così di tua spontanea volontà. Trascinartici sarebbe stato un problema.-
Draco sbiancò, si guardò febrilmente attorno per cercare una qualsiasi via di fuga, ma si arrese subito all'idea che anche questa volta non aveva scampo.
Restò immobile, mentre attendeva la successiva mossa.
una goccia caddedal cielo, su una sua lente e Harry alzò gli occhi per osservare le nudi addensarsi di nuovo. Appena avvert Dracp provare a scappare, lo afferrò per una spalla e lo spinse sul tronco con più forza di quanto avesse voluto.
si scusò un poco, con lo sguardo e Draco assottigliò gli occhi come a dire che non aveva senso usargli premura se le sue intenzioni non erano poi cos nobili.
- Anzi...- momorò divertito - Sembra che gli altri torneranno presto nel castello.-
Il respiro del serpverde si bloccò in gola, vedendo svanire anche l'ultima speranza che qualcuno potesse udirli e intervenire. Il grigio dei suoi occhi divenne opaco.
- Perché mi fai questo?-
Harry si fece vicino, così vicino che i loro corpi aderirono perfettamente provocando nell'altro un senso di claustrofibia.
- Perché lo voglio.- mormorò.
E nessuno poteva più negargli niente.
La seconda goccia gli cadde sulla fronte e poco dopo quelle nuove. Mentre si impadroniva delle sue labbra, forzandole in un nuovo contatto, la pioggia inizò a battere su di loro sempre più incesamente. A Harry non importava, si era solo premunito di fare un incantesimo sugli occhiali per permettergli di vedere esattamente quando Draco inziiasse a essere zuppo.
Lo aveva spogliato del mantello, e mentre divorava le sue labbra, aveva cercato i capezzoli attraverso la stoffa zuppa della camicia bianca e aveva inziiato a giocarci.
A quel punto, lo aveva preso abbastanza volte da aver imparato molte cose del corpo del suo compagno di scuola, non ultimo che quei bottoncini di canre erano il suo più basso punto debole, un vero e proprio bottone dell'apocalisse.
Draco odiava quando li torturava perché ogni sua rimostranza finiva nel diventare un doloroso piacere.
La pioggia diventava sempre più battente, ormai i capelli si erano appiccicati al viso, e quelli di Draco non erano da meno. Goccioline scivolavano lungo il corpo e la camicia era praticamnte diventata trasparente.
Era così sexy che Harry ebbe l'impulso di smetterla di giocare, abbassargli i pantaloni e fotterlo senza più riguardi.
Ma pare del divertimento non era solo spingersi in lui, era anche distruggere ogni sua resistenza.
Aveva provato a prenderlo e basta. Quel divertimento era durato poco.
Vederlo cedere, tuttavia, vederlo godere nonostante non volesse, vederlo distruggersi sotto le sue mani... di quel divertimento non ne aveva mai abbastanza.
Sarebbe stato suo, corpo e anima.
Draco socchiuse gli occhi, una piccola parte di lui stava cedendo.
con la pelle diventata un tuttoni con i vestiti, e i capezzoli tormentati stava diventando sempre più ovvio che il suo corpo stava eeagendo.
Serrò le labbra, poi trattenne il respiro quando poteva per non cedere agl instinti. L'ultima cosa che voelva era assecondarlo.
Era però impossibile nascondere l'ovvia erezione che stava nascendo, come era impossibile non notare la sensibilità con cui i capezzoli si erano induriti.
Draco socchiuse gli occhi, ormai arreso e Harry seppe di aver acquistato il controllo.
Non serviva nemmeno che lo toccasse più di così, bastava solo che premesse quei due piccoli bottincini del paicere.
La voglia di prenderlo e fotterlo tornò ad affacciarsi più potente che mai, ma un pensiero ancora più divertente si affacciò.
Tornò a cercare le sue labbra, forza la lingua nella sua bocca Draco fu costretto ad arrendersi ad un bacio più appassionante.
PEr un minuto che parve eterno tanto era intenso, l sentì fremente e passionale, completamente arreso all'idea che non importava quanto la sua mente tentasse di farlo ragionare sulle azioni del grifone, ne era completamente assoggettato.
L'orgasmo lo colse così forte che perse forza nelle gambe, crollò in terra e Harry sorrise, tronfante. Merlino com'era bello.
Voelva venire disperatamente anche lui e così di abbassò la patta e tirò fuori la sua erezione. Draco non fece nememno finta di non capire ciò che sarebbe avvenuto dopo, così, poggiò le mani sui suoi fianchi e aprì la bocca.
Era. fantastico.
Tentò di leccarglielo un poco, pigramente, ancora assoggettato alla rilassatezza post orgasmo, ma Harry era ormai al limite.
Due atimi dopo, affondò nella sua gola e con le dita tra i suoi capelli lo forzò a farsi scopare quella bocca divina.
Gli occhi di Draco erano arresi e distanti, li chiudeva solo quando Harry era completamente immerso in lui e si sentiva svanire come persona, per essere il suo giocattolo, come se quella visione lo tormentasse.
Qualche altra spinta dopo, Harry venne con un gemito grutturale e Draco dovette ingoiare tutto.
Il respiro era affannoso per entrambi, così i due si guardarono, l'uno ancora in piedi pronto a mantenere il controllo sull'intera situazione, l'altro in ginocchio nel fanco, con la pioggia che gli scorreva sul viso.
Sapevano cosa sarebbe successo dopo.
Draco crollò in terra, nel fango e nel bagnato, i suoi capelli divennero scuri, e qualche schizzo gli finì sul viso.
non era mai stato più bello di così: sporco, basgnato, arreso al suo destino.
Gli tornò duro in un istante.
Due attimi dopo, Harry era in ginocchio, gli tirava via il pantalone, gli apriva le gambe e cercava il suo ano.
- No!- lo sentì mormorare, perfino protestare un poco, ma non era importante.
Affondò le dita in lui senza esitazione.
Draco tratteneva il respiro, con gli occhi. Gli aprì le gambe, e si impose.
Lo prese in una sola spinta, affondò in lui come una lama e non si curò di aspettare, spinse e spinse ancora, godendo del calore di quel corpo e della frizione.
- No.- si susseguiva come una nenia dalle sue labbra, si infrangeva sulla sua spalla.
Ma Draco teneva gli occhi chiusi, perché sapeva, oh sì che sapeva che ad aprirli Harry avrebbe visto quanto in realtà godeva.
Ma era quello il loro gioco.
Draco era la sua puttana a cui piacere esserlo e che adorava essere frozato.
Erano fatti per stare insieme.
nello scosciare della pioggia e delle foglie che sbattevano nel vento tutto ciòc eh si sentiva erano il suono dei loro respiri e dei corpo che sbattevano scordinate e con troppa forza.
la camicia ormai praticmaente trasparente, mostrò i capezzoli tornati duri e Harry ne approfittò per prendere uno tra le labbra e torturare l'altro tra due dita.
Lo sentì singhiozzare, senza più alcun controllo.
Era suo.
Tutto di lui era suo.


Harry finì di riempire la vasca e aiutò Draco ad entrarci. Immersi fino alle spalle, il serverde gli lanciò un'occhiata veloce.
- Mi ci voleva.- confermò.
- Immerso nel fango eri così sexy che non ho saputo ressitere. scusa.-
Draco fece una mezza smorfia, mentre metteva meno peso possiible sul sedere - Ne è valsa la pena.-
- Sono riuscito a farti venire solo toccandoti i capezzoli.- gli rinfacciò solo per dire qualcosa mentre Draco si lavava i capelli con minuziosa parsimonia.
- ti piace vincere facile.- gli rinfacciò - Ma la considero una doppia vittoria.- gli fece un piccolo occhiolino o forse gli era finito lo sciampo tra i capelli.
Harry si fece avanti e affondò le dita nella schiuma per lavarglieli lui e subito Draco colse la palla al balzo per lasciarsi coccolare.
- Prima o poi ci faremo male.- disse Harry dopo un lungo silenzio - O ci scopriranno.-
- siamo adulti e consezienti, non possono farci nulla.-
- Potrebbero non capire che tu lo vuoi.- protestò - Sei dannatamente bravo a fingere che non sia così.-
Draco sogghignò, riuscì a vederlo anche se era girato - E' qeusto che lo rende più eccitante. - replicò - In più, questo gioco piace anche a te.-
Non aveva tutti i torti, ammise, l'illusione di posserderlo contro la sua volontà era stata un afrodisiaco così potente che gli aveva dato dipendenza.
Da quando si erano messi insieme, Draco aveva mosso le sua carte per ottenere da Harry esattamente quello che voleva: fargli predere il controllo.
Lo aveva eccitato così tante volte e così tanto intensamente da farlo impazzire, per poi evitare di dargli soddisfazione.
La frustrazioen era cresciuto in lui lentamente e per mesi e, nonostante ogni santissima logica che si era imposto, era pure sempre un essere umano tentato da un diavolo.
La loro prima volta, aveva temuto davvero di averlo violentato. Si era imposto, lo aveva stretto fino a lasciargli i segni, si era spinto in lui fino a perdere comletamente i confini con la realtà.
Ma il senso di colpa era durato poco, quando Draco aveva esclamato con un trionfante sorriso - Finalmente!-
Avrebbe dovuto capire sin da quel momento che non ci sarebbe stato nulla di normale tra loro, che quel loro rapporto sarebbe cresciuto più malato e insano giorno dopo giorno.
Draco aveva il controllo, e godeva nel lasciar credere a Harry di averlo.
- Credi che... ci sia qualcosa di sbagliato in noi?-
quel pensiero cupo, si era fatta strada come una ovvietà.
C'era qualcosa di sbagliato in loro, c'era un'oscurità che albergava nella profontià della loro anima. Era intensa, e accecante. Un buco nero dove ogni logica veniva risucchiata per svanire o venire modificata.
La loro passione era una versione distorta e malata...
ma era la loro passione.
Draco affondò la testa nell'acqua facendo in modo che la schiuma scivolasse via dai capelli, poi si spinse gentilmente indietro per aderire la schiena al petto di Harry.
Cercò un contatto, forse perfino delle coccole e Harry non poté fare a meno di darglielo.
Lo abbracciò, per rubargli un bagio sulla guancia.
- Sì.- ammise Draco dopo un po' - Ma non fa niente.-
- Non saremo mai una coppia normale così.-
- Non ho mai voluto esserlo.- confermò Draco, nel farlo, premette le natiche nude sullinghuine di Harry. Un brivido si risvegliò in lui.
Amavano in loro gioco, sì, ma non per questo non si amavano anceh nel senso canonico del termine.
- Ti amo.- soffiò Harry sylla pelle mentre le mani scivolavano davanti e ritrovavano i suoi due piccoli migliori amici pronti a diventare di nuovo interruttori di una nuova passione.
Draco si morse un labbro quando sentì il sesso di Harry tornare duro e adorò le dita sulle sua pelle.
Harry scivolò dentro di lui poco dopo. Si mossero piano questa volta, goderono del calore dell'acqua sulle pelle, molto diverso da quella che continuava a cadere di fuori, amarono il calore dei corpo che si univano.
- Ti amo.- ripeté Harry quasi vicino alla fine.
Draco ridacchiò, mentre spingeva il bacino più vicino al suo per sentirlo più in profondità possibile - Sono tuo.- soffiò, in un asito - Solo tuo.-
Amarsi era il loro più perverso gioco.



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Traccia: A volte le cose buone devono finire perché le cose migliori abbiano inizio. Ogni storia ha una fine, ma nella vita ogni fine è sempre un nuovo inizio.

 

Sfida accettata

 

- Lo abbiamo davvero finito tutto?- domandò Harry sfogliando il libro con un espressione concentrata - No, aspetta, questa non la ricordo!- puntò il dito alla quindicesima pagina, dove due umanoidi stavano in posizioni che l'essere umano non poteva raggiungere, non se erano semplici babbani.
Per anni quel libro era stato pepetrato come mistica verità per il piacere, ma a nessuno era mai venuto in mente di segnalare che fosse unicamente per maghi con alla mano pozioni districanti e allunganti.
- Sì che l'abbiamo fatta.- soffiò Draco seduto nudo sul letto con le gambe incrociare. il suo sesso era appoggiato sul lato della coscia e perfino così Harry non poteva fare a meno di guardarlo con una certa anticipazione - A casa dei Weasley, al compleanno.-
- Oh, il compleanno. - ora ricordava. Draco lo aveva trascinato di sopra, nella vecchia stanza che condivideva con Ron e si era impilato su di lui come un amazzone.
- E questa?- domandò ancora.
- Al matrimonio. -
Giusto. Per strappargli di dosso lo smoking bianco e rigirarselo come un calzino aveva dovuto fare un sacco di piegamenti prima.
- Questa non l'abbiamo fatta.- asserì girando la pagina - Me lo ricorderei.-
Draco prese il kamasutra e iniziò a leggere che pozione ci voleva e in che posizione si sarebbero dovuto mettere. Harry aspettò, paziente, mentre con la mano iniziava a trastullarsi da solo non riuscendo a tenere gli occhi lontani dalla sua meta, una meta che se ne stava lì, distera e rilassata, ancora ignara di quello che voleva fargli.
Il padrone, tuttavia, era più che consapevole delle sue intenzioni.
- Se vuoi succhiarmelo, fallo e basta. - mormorò divertito, mentre scioglieva le gambe e si stendeva, premendo il libro sull'addome. Così non smetteva di leggere, ma dava accesso al suo adorabile marito.
Harry si fiondò sulla preda come un avvoltoio. Lo prese tra le labbra e con la lingua, inziò a divertirsi a leccarlo e succhiarlo.
Adorava sentirlo indurirsi, lo eccitava, eccitarlo.
Draco fingeva noncuranza, ma Harry aveva imparato ormai da tempo quanto il suo maritino caro fosse più che soddifatto della sua bocca e di come si comportava una volta raggiunta la sua pelle. Non a caso, lo sentiva concentrarsi nella lettura, spesso impoenndosi di sussurrare i paragrafi, solo perché il piacere lo distraeva e doveva distrarsi, altrimenti finiva nemmeno prima di iniziare.
Quando fu al limite, afferrò il libro e dette un colpetto sulla testa a Harry che lo guardò come un bambino a cui avevano appena tolto il ciccio.
- Ci serve la pozione blu, quella sulla mensola. - lo avvisò.
- Per una volta non possiamo farlo alla vecchia maniera?- replicò Harry alzandosi - Sai quella in cui tu apri le gambe e io ti scopo e basta? -
Draco, ormai duro, sembrò molto tentato della possibilità ma...
- Va a prendere la pozione, Potter. Dobbiamo finire le posizioni. -
con un sospiro gramo, Harry scese dal letto e aprì il piccolo armadietto dove tenevano nascoste le pozioni adatte per la loro causa.
Da quando Ron gliel'aveva regalato per scherzo, Draco l'aveva presa come una vera e propria sfida e ora dovevano necessariamente vincerla.
Non che se ne lamentasse, ma Harry sospettava fossero tanta scena e poca sostanza, dal momento che l'unica vera parte che gli piacera era quando affondava in lui e lo portava all'orgasmo. Semplice.
Draco si buttò sul letto e alzò il bacino e Harry seguì il maniale per cercare di mettersi nella posizione giusta. Perfetto, pensò una volta trovato un certo equilibrio.
- bene così.-
Reggere la gamba di Draco stava diventando difficile, quindi spuzzò la pozione sul suo sesso e poi sull'ano del marito che si contrasse d'aspettativa.
Piegato così, ci entrava a stento, ma la punta riuscì a posarsi sull'anello di canre e due attimi dopo iniziò perfino a entrarci un po' dentro.
Tutti i muscoli del corpo tirarono e Harry sentiva già la schiena lamentarsi, ma lo amava e doveva assecondare queste sue piccole follie.
Per un po', spinse e si ritrasse, senza mai essere davvero in grado di entrargli completamente dentro, però vedere Draco preso e tanto bastava. fose il sentirsi vuoto e poi pieno a spinte alterne lo eccitava più di quanto eccitasse lui.
Se a Draco piaceva, poco male.
Ma dopo un po', la furstrazione divenne una seconda pelle - Labbiamo fatta, possiamo smettere?- quasi ringhiò - Devo scoparti. Ora.-
Draco aprì gli occhi e un sorriso divertito gli spunto sulle labbra, annuì e alzò la gamba per farla ricadere stesa sul materasso.
Harry gli tenne il bacino elevato, per finalmente spingersi tra quelle gambe senza più alcun impedimento.
Non resistesse nemmeno per un secondo a farlo piano, ogni movimento fu veloce e sparsmodico, gemette e singhiozzl mentre l'orgasmo di faceva strada in lui come una vampata di fuoco nelle vene.
Crollò sui tallooni, mentre Draco sul materasso. Era venuto anche lui per fortuna, pensò vagamente osservando la punta del suo sesso umida e una piccola schiazza sulla sua pancia.
il marito si portò una mano alla fronte e sembrò per un attimo increduto di quanto piacere avesse ottenuto. Se non era così, sapeva fingere davvero bene.
- ... abbiamo finito, allora?- domandò.
- Sì.-
- Bene.-
Draco gli fece un sorriso allegro, che s tramulò lentamente in uno un po' meno allegro - ... è finito.- soffiò - Peccato, mi stavo divertendo. -
- Non ti piace più scopare semplicemente con me? -
Di tutta risposta il ragazzo scrollò le spalle - Non è il sesso, ma il tentativo. ERa divertente vedere se riuscivano a piegarci così.-
Harry crollò di lato a lui col cuore che batteva ancora un po'.
- Quindi nemmeno godi di più, ti piace solo torturarci malamente? -
- Esatto. -
- Ma godi... giusto? - fu strano sentire bisogno di rassicurazioni.
Draco tornò a sorridere allegro, e cercò la sua mano - Non appena mi sei dentro... da morire.- confermò.
- Non so se lo dici per elimentare il mio ego, ma lo do per buono. - annuì Harry.
Draco alzò gli occhi al cielo e si mise seduto per poi metterci a cavalcioni del suo adorato marito.
- Visto che hai finito il libro, ti do il premio. - sogghignò - Sano e normalissimo sesso.-
- Ora sì che si ragiona!-

Nuovamente nella possibilità di potersi muovere come voleva, il sesso che era diventato più che una sfida che una vera e propria voglia, si era acceso di nuovo. Forse più di prima.
Harry era stato così frustrato nel dover seguire delle regole ferree che la sua vendetta era non seguirle affatto e restare dentro il suo maritino per punizione più tempo che poteva.
Ma arrivò Natale e Ron passò un nuovo pacchetto a Draco con un nuovo sorriso sornione.
- Buon Natale.- soffiò come una minaccia.
Draco assottigliò lo sguardo e lo scartò davanti a tutti, e risatine si librarono per tutta la stanza.
Magasusutra 2.0 Il ritorno.
Draco alzò gli occhi, brillanti come due fanali verso suo marito e il sorriso divenne una smorfia di pura perfidia.
Ron stava tentando di ucciderlo. Non c'era altra spiegazione.


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