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Titolo:  Le apparenze
Cow-t 9, Terza settimana, M2.
Prompt: Apparenza Ingannano
Numero parole: 942
Rating: Verde
Fandom: Originale

Le apparenze


Le apparenza contano e da oggi mi metto a dieta.
L’ho detto infinite volte e alla fine non l’ho mai fatto. Oh, ma questa volta è diverso, sono determinata!
In fondo è facile: ignorare il frigorifero e pensare ad altro, se ti viene in mente di avere quella barretta di cioccolato nella dispensa o quel sufflè nel frigo.
Perché ho un sufflè nel frigo se mi sono appena messa a dieta? E la barretta? Devo sbarazzarmene in fretta. Senza mangiarle, possibilmente.
Sì, ho deciso: Dieta! E faccio anche palestra. Potrei comprare uno di quegli attrezzi che si pubblicizzano tanto in Tv, quelli presentati da una donna tutta muscoli, bionda e il pesante accento inglese. Che poi io mi chiedo, ma è solo per dare un tono di americano alla cosa? Dovrebbe far venire voglia di fare sport visto che in America c’è una percentuale di obesità del 60%? Mah. Non ho mai studiato marketing quindi non posso dire la mia. Se poi contiamo che, subito dopo, ti mettono in vendita pentole per cucinare e l’80% delle pubblicità è prettamente di roba da mangiare, allora la dieta diventa una vera utopia.
Dieta. Giusto. Del resto non sono nemmeno tanto grassa, basterebbe modellare un po’ i glutei, appiattire la pancia, per non parlare del seno…
Va bene, lo ammetto, dovrei plasmare un po’ tutto, ma non è colpa mia. E’ il cibo che è troppo buono. Se Dio ci avesse voluti tutti magri avrebbe fatto diventare la cioccolata amara e la verdura buonissima. E’ proprio vero che le cose più buone sono le peggiori. Non è che lo trovi giusto…
E poi, ammettiamolo, quando si vedono quelle ragazze magre come un chiodo farsi fuori panini alla parmigiana lunghi almeno 30 centimetri e non mettere su nemmeno un chilo… ti rode. Soprattutto se a te basta respirare per ingrassare.
Dieta. Pensa alla dieta. Non al cibo. Il cibo è cattivo. Il cibo è molto cattivo. Il cibo cattivo fa ingrassare. No, rettifico: il cibo buono fa ingrassare.
Ma perché ogni volta che penso la fatidica frase “mi metto a dieta”, automaticamente mi viene fame come se non ne avessi mai avuta?
Ok, calma, respira. E’ facile. Devi distrarti. Mettiti un po’ al pc e non pensare. In fondo sei a dieta da…quando? Cinque minuti? Complimenti, Valentina, hai la volontà di ferro di un coniglio in calore. La cosa non mi fa onore, lo ammetto, ma a chi non è mai capitato?
“Dieta”. Ripetiti, dieta. O forse è meglio ripetersi “palestra”? Ardua scelta.
Ok. Di nuovo. Pc. Facebook. Link su quanto sia difficile resistere ad un bel budino di cioccolato od una ciambella zeppa di crema pasticciera che riempiono lo schermo, gli occhi, ma, aimè, non lo stomaco che brontola indispettito. Il karma ce l’ha con me, non può esserci un’altra spiegazione, semplicemente non può. Cambio pagina. Vedo le ultime notizie. Ecco! Le notizie più strane del mondo: c’è un uomo inglese che è riuscito a battere non so che record assurdo, una donna che dice che la figlia è stata ingravidata da una piscina, un uomo che si è ritrovato una macchina nella sua camera da letto…
Scorgo le altre notizie, quelle di cronaca. Non sono propriamente dell’umore di qualcosa di cruento: la politica! Sì, quella fa solo venire il sangue avvelenato, ma certo non fa venire fame. Te la fa passare. Gli Italiani sono poveri, non comprano, eppure non dimagriscono. L’obesità infantile aumenta. L’ho già detto che è un mondo strano?
E comunque ci credo che i bambini sono grassi! Se i genitori si ostinano ad accompagnarli a scuola ogni giorno, a farli stare sui libri (si, ok questa è utopia!), e a scuola non si fa altro che stare seduti pure alla ricreazione quando i maestri non vogliono la responsabilità di portarli nemmeno in giardino, allora è ovvio che siano così. Troppa staticità, e, quindi, chili in più.
Non io almeno. Non dopo aver fatto come minimo due settimane con una bella dieta bilanciata senza pensare al sufflè.
Accidenti ho pensato al sufflè. Accidenti mi è venuta fame. Accidenti e basta. Ho fame.
Mi alzo e faccio qualche passo verso la cucina, stringo i denti e torno a sedermi. Dovrei uscire. Fare una passeggiata, del resto fuori è una bella giornata, il sole splende, potrei andare a correre.
In pochi minuti sono pronta a trottare e sudare, buttar via chili infervorata come nessuno. Esco e sono sommersa di cartelloni pubblicitari giganti che pubblicizzano cibo. Ce ne sono anche altri ovvio, ma nelle mie condizioni è come se avessi le antenne solo per quel genere. Attraverso la strada, vengo sommersa dall’odore di tre diverse pizzerie ed un ristorante cinese.
Io non ho fame, il mio stomaco non si sta contorcendo. Lo ripeto, per cercare di convincermene. Ed io a casa non ho un sufflè che mi aspetta!
Mi sembra quasi di figurarmelo, nell’angolo del frigo esattamente tra le uova e l’insalata. Quasi nascosto, per via dei miei precedenti propositi di mangiarlo solo in caso di bisogno emotivo.
Lo stomaco brontola. Probabilmente sono solo stanca.
Una volta tornata a casa mi siedo malamente sulla sedia e accendo la televisione. Faccio zapping finché non trovo il telegiornale. Purtroppo è finito e c’è la rubrica “Gusto”. Ripeto; Il karma mi odia.
Oh al diavolo! sbotto alzandomi, non morirò certo per uno stupido sufflè!
Apro il frigo e guardo il dolce come se fosse il nuovo messia. Lo apro e lo annuso lasciando che attivi le sinapsi del piacere del mio cervello e affondo il cucchiaio con teatralità.
Ok, ho perso. Ma cosa posso farci?
Le apparenza ingannano, e sembrava veramente facile fare la dieta in apparenza!

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