Ad ogni costo
Feb. 18th, 2022 10:36 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Ad ogni costo
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E, così com’era stato annunciato, il futuro era arrivato.
Emet selc alzò gli occhi al cielo e osservò le stelle cadere, poteva quasi riuscire a percepire la vita scivolare nel cosmo, svanire, come un eco lontana.Era stato annunciato. Era stato tutto predestinato: Zodiark stava per essere evocato e il mondo sarebbe tornato al suo porto, immutabile così com’era sempre stato: perfetto.
Eppure era inquieto.
lo sapeva che tornare all’Aether era quello che erano destinati a fare, che la morte era solo un passaggio prima di ricongiungersi con l’oceano di magia che aveva dato loro vita. Lo sapeva, ma la sua irritazione era così intensa che sembrava dare forma a nuove creature.
Senza volerlo, aveva appena creato un mostro con artigli lunghi due metri e alto quattro, con occhi rosso sangue. La creatura urlò vero di lui, ma non si scompose. Era irritato, e sapeva benissimo perché.
Passeggiò tra la gente urlante e le macerie, sentendo l’irritazione sempre più avanzare mentre raggiungeva la sua meta.
Hytlideus era in piedi davanti ad una statua, era di una creatura che avevano creato, considerata perfetta e rilasciata. Di una grazie immutata nel tempo ora però la statua giaceva senza braccia e il capo spaccato.
Il suo migliore amico la guardava con tristezza, come se le dispiacesse per lei.
Non era mai stato così sentimentale.
Ma lui era una brava persona, era sempre stato accanto a lui, insieme sin da quanto erano appena spuntati da quando erauno usciti dall’oceano magico, non ricordava letteralmente nemmeno un giorno senza che fosse al suo fianco.
E ora, nel gioco della fottuta apocalisse, lui voleva andare via, lasciarlo solo, abbandonarlo.
L’irritazione aumentò.
- ehi. – disse il suo migliore amico, come se lo avesse percepito anche senza guardarlo. Forse era così.
- Non te lo farò fare. – lo minacciò.
Hytlideau spostò lentamente gli occhi su di lui e la profondità del suo sguardo lo colpì dritto al cuore.
L’irritazione divenne disperazione.
Non poteva perdere i suoi occhi.
Non voleva vivere la sua vita senza sciogliersi nel guardarli ogni giorno per il resto della sua vita.
- Devo andare.- disse lui, un sorriso sul volto come se non stesse per andare a morire, perché quello era morire! – e svanire dalla sua esistenza. Una esistenza dov’era semrpe stato presente.
- No. – si ritrovò a dire.
- Non è una tua scelta. –
Emet avanzò di un passo, quasi tentasse di sembrare minaccioso tuttavia quel passo sembrò incerto e malfermo e questo non era da lui. Così si impose di farlo diventare il secondo. Ci riuscì, ma il suo migliore amico non sembrò impressionato.
- Non puoi. –
- Devo. –
- Non te lo posso permettere. –
- come ho già detto, non è una tua scelta. –
La disperazione creò un altro mostro, questa volta era una creatura dalle sembianze di una donna eterea che piageva lacrime nere da occhi scavali nel creanio. Il suo urlo, si unì alle altre che echeggiavano nella valle distrutta.
Erano tutto attorno a loro, eppure sembrava così lontano da scorrere in una realtà parallela.
- … ti prego.- si ritrovò a dire, con un filo di voce. Una voce che si era spezzata epr la disperazione – non puoi chiedermi di esistere in un mondo dove tu non ci sei più. –
Il sorriso di Hytlideus si accentuò - Ma io sarò sempre qui. –
Non era vero, nulla era vero.
Come poteva essere tutto giusto che la gente svanisse, e non potesse più essere sfiorata, guardata…. Baciata.
Non poteva vivere, senza di lui.
- Ho detto… no. –
- Emet…-
Annullò le distanze e afferrò il viso nelle sue mani. Non esitò nemmeno un istante prima di premere le labbra sulle sue.
Avvertì il suo respiro interrompersi e percepì sotto le dita corpo irrigidito.
Poi lo sentì ritrarsi e Emet glielo permise solo per poter ritrovarsi di nuovo immerso nei suoi occhi stupendi.
- No. – disse ma non sembrava scosso o arrabbiato. Ad onore del vero nemmeno emozionato. I suoi occhi generalmente dolci e caldi ora riflettevano solo un meditabondo artefatto.
- Non puoi andartene ora. –
- Non posso lasciare morire tutte le persone che amo. –
- E io non posso lasciare morire te! –
Hytlideus sostenne il suo sguardo – Non posso lasciare morire la persona che amo. – si corresse, in fine.
Emet sent’ la vita scivolare via dal suo corpo mentre lo afferrava per le spalle e lo spingeva verso il primo muro. Ebbe appena il tempo di rendersi conto di quello che tava accadendo che si ritrovò di nuovo a lambire le sue labbra. Questa volta, ricambiato.
Il baciò sembrò durare solo un attimo, ma si ritrovò senza fiato e costretto ad allontanarsi. Solo allora si rese conto che doveva essere durato molto di più per essere così ansante.
O poteva tranquillamente essere l’emozione.
- Ti amo, non puoi morire. – soffiò – Non ora. –
Hytlideaus passò le dita affusolate tra i capelli, i nuovo sorriso che scivolò sulle labbra era triste e dolce e stupendo e doloroso.
- Non posso vivere, sapendo che tutti sono morti solo per farmi stare con te. Semplicemente non posso. –
- E se ti rapissi? Potrei impedirti di andare all’evocazione, rinchiuderti in una gabbia e non lasciarti più andare. –
La tentazione divenne un tutt’uno con il blu dei suoi occhi.
- Emet… -
- No. –
- Ci rivedremo. – tentò di rassicurarlo – Questa vita è solo un concetto, saremo di nuovo insieme. –
Quando provò a divincolarsi dalla sua presa, emet questa volta lo lasciò andare.
Si ritrovò in piedi, le mani abbandonate lungo i fianchi e il cuore che batteva così lento da sembrare fermo.
Htlideaus lo salutò, con un cenno della mano, come se dovesse andare solo via per un attimo, e si sarebbero rivisti il giorno dopo.
Peccato che stava per svanire.
- Ti riporterò indietro. – gli promise, e la determinazione si addensò nella sua anima – Riporterò tutti indietro. –
Il so migliore amico sorrise e annuì – Allora ci vediamo, Emet. –
Le urla erano ancora in una realtà parallena lontana, il cielo scuro era illuminato solo dalle stelle morenti.
I mostri scivolavano nella città come se ne fossero padroni.
Vide la sua schiena allontnarsi e si ripromise che non sarebbe stata l’ultima volta he avrebbe visto il suo migliore amico…. Il suo primo e unico amore.
Lo avrebbe portato indietro…
A costo di ogni altra cosa.
Ogni. Altra. Cosa.