'Ogni figlio è bello per sua madre'
Mar. 21st, 2020 06:05 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Prmpt:Nemo non formosus filius matrix. - 'Ogni figlio è bello per sua madre'
Parole: 2011
'Ogni figlio è bello per sua madre'
- Allora mi raccomando. Maniere.-
Harry alzò gli occhi al cielo – non serve che me lo ripeti, è la prima volta che i tuoi genitori mi invitano a cena da quanto stiamo insieme, so che devo fare il bravo. –
Draco stringeva le labbra così sottili che quasi svanivano.
- E’ molto importante. – insistette.
Harry annuì, anche se tutto quello che volva fare era sbuffare e allentarsi la cravatta. Stavano insieme da un anno ma i genitori non lo avevano mai davvero accolto in famiglia, quella era la primissima volta che lo invitavano a qualcosa del genere.
Ma per il suo ragazzo era importante quindi avrebbe accettato la cosa.
Si recarono al Manor tutti imbellettati, Draco era così nervoso che le dita tra le sue tremavano.
- Andrà tutto bene. – cercò di rassicurarlo.
Draco per la primissima volta gli fece un mezzo sorriso, che svanì presto dietro una smorfia tesa – Cerca di non dire o fare qualcosa di sbagliato. Meglio ancora se non dici o fai nulla. –
- Promesso. – annuì – Purché dopo a casa posso fare qualcosa… o farmi qualcosa. –
Draco arrossì vistosamente ma non si arrabbiò. Cosa strana, di solito era imbarazzato a parlare di quelle cose, o comuqneu avrebbe dovuto stando in piedi nell’altro dei suoi genitori nella casa della sua infanzia.
Con un ultimo sguardo, avanzarono epr la casa.
I gentiroi furono gentili oltre lo zuccheroso, offrirono ogni sorta di leccornia e complimenti, così tanto che Harry gli parve di essere finito in un'altra dimensione: per un anno a stento avevano preso coscienza di avere un figlio gay che stava con un uomo e ora sembrava che fossero entuasisti.
- Cosa c’è sotto? – domandò a Draco in un lasso di tempo brave in cui ebbero un po’ di solitudine, il ragazzo evitò il suo sguardo per un po’, cosa che fece accendere gli allarmi del moretto tutti insieme.
C’era qualcosa sotto.
Era in trappola.
Mentre tentava di non dare a vedere l’ansia cresciente cercava di fare mente locale su qualsiasi cosa potesse essere: forse stavano cercando di avvelenarlo? Forse volevano strappargli la promessa di una buona parola con ministero? Forse volevano convincerlo a lasciare Draco?
Col cavolo. Nemmeno morto.
Era suo. Se l’era guadagnato.
Non che potesse effettivamente essersi guadagnato il proprio ragazzo, era piuttosto consapevole che la vita era tutt’altro che giusta, ma si era guadagnato un pochettino di felicità e Draco lo rendeva dannatamente felice.
- “Nemo non formosus filius matrix” – soffiò Narcissa mentre passava una tazza di tea a Draco.
- eh? –
- “Ogni figlio è bello per sua madre” – tradusse Draco per lui.
Si era perso parte della conversazione quindi sorrise e fece finta di aver capito in che contesto era venuta fuori.
Di certo, non era esattamente la persona più indicata per capire citazioni latine.
Narcissa lo guardò. Come se riuscisse a capire il flusso dei suoi pensieri, poi fece una carezza al figlio e sorrise.
- Te ne stai prendendo cura? – domandò.
- Mamma! –
- non posso certo lasciarti a una persona che ti tratta male. –
Oh, era quella la conversazione?
Harry sorrise, stranamente di cuore – Ogni giorno. Giuro. –
Draco gli lanciò un’occhiata di traverso, imbarazzato più che mai. Lei annuì e si alzò uscendo poi dalla stanza.
Draco incrociò le braccia e alzò un sopracciglio – hai la più pallida idea di quello che hai fatto? – domandò
- Ehm… no? –
- Ecco. Sempre il solito.-
Nonostante sembrasse indispettito, c’era una luce strana nei suoi occhi. Una luce calda e amorevole.
La vedeva spesso, a volte Draco non si rendeva nemmeno conto di emanarla. Non ne conosceva la natura, ma sapeva che quando la vedeva, si sentiva amato.
Loro due… erano innamorati. Di questo ne era sicuro.
Ne avevano passate davvero troppe per stare insieme per abitudine o solo sesso.
Lui… lui sì, era follemente innamorato. Mai provato nulla del genere.
Draco si alzò e uscì dalla stanza, lui rimase solo con Lucius che gli lanciò un’occhiata complice.
- Mia figlio deve starti molto a cuore. - gli disse con voce calma.
Harry annuì.
Lucius gli offrì un bicchiere di Burbon magico invecchiato duecento anni, dicendo di averlo aperto per una ottima occasione. Poi si sedette e sembrò studiarlo da capo a piedi.
- Non pensavamo faceste così sul serio. – soffiò – Cioè, che Draco avesse sempre avuto un debole per te era pittustto evidente, ma non credevo possibile che ti conquistasse davvero. –
Harry si sentì arrossire – Perché no? E’ speciale, oltre ad essere bello.-
Oh, la frase.
Ogni persona è bello per sua madre.
Draco, per Narcissa (e in una certa misura per Lucius) era bellissimo.
Lucius si alzò e uscì anche lui dalla stanza, Harry si ritrovò stranamente solo e a disagio.
Poco dopo Draco fece capolino e si sedette vicino a lui.
- Ora possiamo andare. – decretò.
- eh? –
- Andiamo.-
Non aggiunse nulla per tutto il tragitto di ritorno. Come se fosse incredibilmente nervoso. Harry provò a indagare se ci fosse qualcosa che non andava, se gli avessero dtto quaclosa che lo aveva indispettito. Ma Draco scuoteva la testa e continuava a negare.
Anceh se era evidente che ci fosse qualcosa che non andasse.
Arrivati a casa, Harry poggiò il giaccone e lo affrontò.
- dimmi cosa è successo. – gli ordinò – Adesso. –
Draco teneva ancora addosso il giaccone con le mani in tasca. Avanzò per la casa e si ritrovò in soggiorno.
- Preparo la cena. –
- Oddio se vuoi preparare tu la cena deve essere grave. –
Draco alzò gli occhi al cielo – sto cercando di essere carino. – grugnì.
- Ma tu sei carino. Solo che non sei esattamente portato per la cucina. –
- dipende dai punti di vista. In una realtà alternativa potrei essere bravissimo. –
- Questa conversazione non ha senso. –
- Sono nervoso, okay? – quasi urlò esasperato.
- Non mi dire! Ma perché? –
Draco grugnì e tirò dal giaccole fuori la mano, una sctolina era tra le dita, gliela lanciò malamente.
- Per questo, idiota. – scattò – Volevo essere romantico e dartelo in modo giusto, ma sono enrvoso e tu sei un coglione quindi mettilo al dito e sta zitto per una volta. –
Harry sbatté le paplebre e guardò la scatolina. La realizzazione si fece strada in lui molto, molto, lentamente. Poi spalancò gli occhi e la aprì.
Era esattamente quello che credeva fosse?
- siamo andati a prndere l’anello di fmiglia oggi. – confermò con un grunito – E ad avee la benedizione. - continuò – Affinché tu lo sappia, visto quanto sei stato attento oggi, ce l’hanno data. –
- Mi stai cheidendo… quello che penso che tu mi stia chiedendo? –
Draco alzò un sopracciglio – mi hai sentito porre una domanda? –
- No. –
- Perché non te lo sto “chiedendo”. – confermò – Non è nemmeno messo in discussione che tu possa rifiutarti. –
Harry inghiottì a vuoto – Mi… mi pare giusto. –
- Ecco. -
- Bravo. -
Restarono in silenzio per un attimo, poi con un alzata di sopracciglia, Draco lo esortò a proseguire.
Harry infilò l’anello al dito con un’espressione sterile solo in apparenza. Il cuore gli batteva a mille.
- Quindi… oggi era per l’anello. –
- E la benedizione. –
- E la benedizione…- fece eco, pensieroso - … quindi ci sposiamo. –
Draco sorrise, non il sorriso sollevato e felice o innamorato, ma un sorrso predatorio, come un leone che aveva incastrato la sua preda al muro e stava per mangiarla.
- Ufficializziamo che sei mio. – confermò – E i matrimoni dei Malfoy sono per sempre. –
Harry divorò le sue labbra come se ne valesse la sua stessa vita. Non appena aveva attraversato la stanza per baciare il suo ragazzo…no, il suo fidandato, si corrette, la felciità era esplosa in lui.
E lo stava consumando.
All’improvviso, se non avesse baciarto, leccato, divorato ogni parte di lui, non avrebbe più avuto senso vivere.
Non lo fece nemmeno arrivare al divano. Draco si ritrovò piegato slla penisola in marmo, con i pantaloni alle caviglie e la lingua di Harry che gli scopava l’ano.
I suoi gemiti echeggiavano per la casa silenziosa senza alcuna remora.
Gli era sempre piaciuto essere scopato con la ligua, ma di solito cercava di evitare di essere così palese, quasi come se fosse una cosa he non ptoeva permettersi per non lasciargli il controllo, godere.
Ma ora che quell’anello era al sito, era come se avesse finalmente il permesso di lasciarsi andare.
Harry gli fu rpesto dietro, le labbra sulla guancia, le lingua sul lobo.
Draco tirò indietro il bacino, chiedendo di più, gli occhi lucidi per il piacere.
Non serviva nemmeno che parlasse.
Aveva il viso che urlava piacere da ogni poro.
Gli entrò dentro con un'unica spinta, Draco afferrò la penisola come una scialuppa in messo al mare.
Sentì il suo corpo stringersi attorno al suo sesso, come se avesse spasmi, come se cercasse di stringersi più intorno a lui per sentirlo meglio.
- Sei… appena venuto da dietro? – gli domand.
Draco non rispose, si limitò e fare un gesto con la mano come a sottolineare quanto fosse sgarbato averlo chiesto.
Harry decide che era un sì.
L’idea che stavano per sposarsi lo eccitava tanto? Beh, non che lui non fosse altrettanto eccitato.
L’adrenalina era un tutt’uno col suo flusso sanguigno, sentiva il batitto del cuore rimbombare nella cassa toracica come se volesse espldergli nel petto.
Non contemplò nemmeno l’idea di muoversi piano, non era possibile.
Voleva fottere Draco con tutte le sue forze, fino all’ultima goccia di adrenalina.
Draco si ritrovò in un attimo, l’ombra del ragazzo strafottottente che era due ore prima, era un’unica entità di piacere e orgasmi.
Credeva di averlo sentito venire altre due volte, senza versare una sola goccia di seme.
Gli afferrò il sesso e iniziò ad accarezzarlo, cosa che spinge un singhiozzò dalla gola dell’altro che si ritrovò quasi a respingere quella mossa.
- … non ce la faccio più. – soffi senza fiato - …sto impazzendo.-
- Perfetto. –
Era giusto così.
Dovev a essere così.
Inziiò a spingere e accarezzarlo. Ma era scomodo quindi uscì da lui con suo sommo disappunto, per prenderlo e metterlò seduto sulla penisola. Era così stanco e confuso che non si rese nemmeno conto di cosa stava succedendo, fu solo felice quando Harry tornò dentro di lui.
Così felice che cercò le sue labbra e le divorò andando incontro ad ogni singola spinta.
- Ti amo. – gli sussurrò Harry sulle labbra.
Draco si strinse a lui, cercò più contatto possibile tra i loro corpi prima di venire tremando come una foglia.
Harry si ritrovò colto dal suo stesso orgasmo come l’onda più alta e letale di un potente uragano.
Poi crollò, sulla sua spalla e il respiro corto.
Harry Tentò di sorreggerlo nonostante sentisse tutti i suoi muscoli far male.
- Ti amo anche io. – soffiò dRaco così sottovoce che sembrò averlo immaginato.
Era perfetto così.
Tutto era fottutamente perfetto così.
Harry alzò la mano e guardò l’anello. Doveva essere mlto antico, un cimelio di famiglia. Era decisamente la loro benedizione.
I matrimoni dei Malfoy durano per sempre, gli aveva detto Draco. Sarebbe stato con lui anche con tutti i problemi, perfino se un giorno sarebbero arrivati ad odiarsi.
Lo voleva.
Voleva stare con lui per sempre.
Restarono qualche minuto abbracciati, ansant a riprendere fiato, poi Draco si alzò e cercò le sue labbra brevemente.
- Ora mi prparai la cena? – domandò.
- Non dovevi prepararla tu? –
- Quando tentavo di fare il roamntico.- confermò – Ma ora sei mio, quindi ho smesso. Forza, preparavmi la cena. –
Harry sorrise, divertito – Ammetti che semplicemente ti ho fotutto così tanto da non reggerti in piedi. –
Draco non lo negò.
Gli preparò la cena, poi fecero di nuovo sesso.
Come lo avrebbero fatto per il resto dei loro giorni.
Parole: 2011
'Ogni figlio è bello per sua madre'
- Allora mi raccomando. Maniere.-
Harry alzò gli occhi al cielo – non serve che me lo ripeti, è la prima volta che i tuoi genitori mi invitano a cena da quanto stiamo insieme, so che devo fare il bravo. –
Draco stringeva le labbra così sottili che quasi svanivano.
- E’ molto importante. – insistette.
Harry annuì, anche se tutto quello che volva fare era sbuffare e allentarsi la cravatta. Stavano insieme da un anno ma i genitori non lo avevano mai davvero accolto in famiglia, quella era la primissima volta che lo invitavano a qualcosa del genere.
Ma per il suo ragazzo era importante quindi avrebbe accettato la cosa.
Si recarono al Manor tutti imbellettati, Draco era così nervoso che le dita tra le sue tremavano.
- Andrà tutto bene. – cercò di rassicurarlo.
Draco per la primissima volta gli fece un mezzo sorriso, che svanì presto dietro una smorfia tesa – Cerca di non dire o fare qualcosa di sbagliato. Meglio ancora se non dici o fai nulla. –
- Promesso. – annuì – Purché dopo a casa posso fare qualcosa… o farmi qualcosa. –
Draco arrossì vistosamente ma non si arrabbiò. Cosa strana, di solito era imbarazzato a parlare di quelle cose, o comuqneu avrebbe dovuto stando in piedi nell’altro dei suoi genitori nella casa della sua infanzia.
Con un ultimo sguardo, avanzarono epr la casa.
I gentiroi furono gentili oltre lo zuccheroso, offrirono ogni sorta di leccornia e complimenti, così tanto che Harry gli parve di essere finito in un'altra dimensione: per un anno a stento avevano preso coscienza di avere un figlio gay che stava con un uomo e ora sembrava che fossero entuasisti.
- Cosa c’è sotto? – domandò a Draco in un lasso di tempo brave in cui ebbero un po’ di solitudine, il ragazzo evitò il suo sguardo per un po’, cosa che fece accendere gli allarmi del moretto tutti insieme.
C’era qualcosa sotto.
Era in trappola.
Mentre tentava di non dare a vedere l’ansia cresciente cercava di fare mente locale su qualsiasi cosa potesse essere: forse stavano cercando di avvelenarlo? Forse volevano strappargli la promessa di una buona parola con ministero? Forse volevano convincerlo a lasciare Draco?
Col cavolo. Nemmeno morto.
Era suo. Se l’era guadagnato.
Non che potesse effettivamente essersi guadagnato il proprio ragazzo, era piuttosto consapevole che la vita era tutt’altro che giusta, ma si era guadagnato un pochettino di felicità e Draco lo rendeva dannatamente felice.
- “Nemo non formosus filius matrix” – soffiò Narcissa mentre passava una tazza di tea a Draco.
- eh? –
- “Ogni figlio è bello per sua madre” – tradusse Draco per lui.
Si era perso parte della conversazione quindi sorrise e fece finta di aver capito in che contesto era venuta fuori.
Di certo, non era esattamente la persona più indicata per capire citazioni latine.
Narcissa lo guardò. Come se riuscisse a capire il flusso dei suoi pensieri, poi fece una carezza al figlio e sorrise.
- Te ne stai prendendo cura? – domandò.
- Mamma! –
- non posso certo lasciarti a una persona che ti tratta male. –
Oh, era quella la conversazione?
Harry sorrise, stranamente di cuore – Ogni giorno. Giuro. –
Draco gli lanciò un’occhiata di traverso, imbarazzato più che mai. Lei annuì e si alzò uscendo poi dalla stanza.
Draco incrociò le braccia e alzò un sopracciglio – hai la più pallida idea di quello che hai fatto? – domandò
- Ehm… no? –
- Ecco. Sempre il solito.-
Nonostante sembrasse indispettito, c’era una luce strana nei suoi occhi. Una luce calda e amorevole.
La vedeva spesso, a volte Draco non si rendeva nemmeno conto di emanarla. Non ne conosceva la natura, ma sapeva che quando la vedeva, si sentiva amato.
Loro due… erano innamorati. Di questo ne era sicuro.
Ne avevano passate davvero troppe per stare insieme per abitudine o solo sesso.
Lui… lui sì, era follemente innamorato. Mai provato nulla del genere.
Draco si alzò e uscì dalla stanza, lui rimase solo con Lucius che gli lanciò un’occhiata complice.
- Mia figlio deve starti molto a cuore. - gli disse con voce calma.
Harry annuì.
Lucius gli offrì un bicchiere di Burbon magico invecchiato duecento anni, dicendo di averlo aperto per una ottima occasione. Poi si sedette e sembrò studiarlo da capo a piedi.
- Non pensavamo faceste così sul serio. – soffiò – Cioè, che Draco avesse sempre avuto un debole per te era pittustto evidente, ma non credevo possibile che ti conquistasse davvero. –
Harry si sentì arrossire – Perché no? E’ speciale, oltre ad essere bello.-
Oh, la frase.
Ogni persona è bello per sua madre.
Draco, per Narcissa (e in una certa misura per Lucius) era bellissimo.
Lucius si alzò e uscì anche lui dalla stanza, Harry si ritrovò stranamente solo e a disagio.
Poco dopo Draco fece capolino e si sedette vicino a lui.
- Ora possiamo andare. – decretò.
- eh? –
- Andiamo.-
Non aggiunse nulla per tutto il tragitto di ritorno. Come se fosse incredibilmente nervoso. Harry provò a indagare se ci fosse qualcosa che non andava, se gli avessero dtto quaclosa che lo aveva indispettito. Ma Draco scuoteva la testa e continuava a negare.
Anceh se era evidente che ci fosse qualcosa che non andasse.
Arrivati a casa, Harry poggiò il giaccone e lo affrontò.
- dimmi cosa è successo. – gli ordinò – Adesso. –
Draco teneva ancora addosso il giaccone con le mani in tasca. Avanzò per la casa e si ritrovò in soggiorno.
- Preparo la cena. –
- Oddio se vuoi preparare tu la cena deve essere grave. –
Draco alzò gli occhi al cielo – sto cercando di essere carino. – grugnì.
- Ma tu sei carino. Solo che non sei esattamente portato per la cucina. –
- dipende dai punti di vista. In una realtà alternativa potrei essere bravissimo. –
- Questa conversazione non ha senso. –
- Sono nervoso, okay? – quasi urlò esasperato.
- Non mi dire! Ma perché? –
Draco grugnì e tirò dal giaccole fuori la mano, una sctolina era tra le dita, gliela lanciò malamente.
- Per questo, idiota. – scattò – Volevo essere romantico e dartelo in modo giusto, ma sono enrvoso e tu sei un coglione quindi mettilo al dito e sta zitto per una volta. –
Harry sbatté le paplebre e guardò la scatolina. La realizzazione si fece strada in lui molto, molto, lentamente. Poi spalancò gli occhi e la aprì.
Era esattamente quello che credeva fosse?
- siamo andati a prndere l’anello di fmiglia oggi. – confermò con un grunito – E ad avee la benedizione. - continuò – Affinché tu lo sappia, visto quanto sei stato attento oggi, ce l’hanno data. –
- Mi stai cheidendo… quello che penso che tu mi stia chiedendo? –
Draco alzò un sopracciglio – mi hai sentito porre una domanda? –
- No. –
- Perché non te lo sto “chiedendo”. – confermò – Non è nemmeno messo in discussione che tu possa rifiutarti. –
Harry inghiottì a vuoto – Mi… mi pare giusto. –
- Ecco. -
- Bravo. -
Restarono in silenzio per un attimo, poi con un alzata di sopracciglia, Draco lo esortò a proseguire.
Harry infilò l’anello al dito con un’espressione sterile solo in apparenza. Il cuore gli batteva a mille.
- Quindi… oggi era per l’anello. –
- E la benedizione. –
- E la benedizione…- fece eco, pensieroso - … quindi ci sposiamo. –
Draco sorrise, non il sorriso sollevato e felice o innamorato, ma un sorrso predatorio, come un leone che aveva incastrato la sua preda al muro e stava per mangiarla.
- Ufficializziamo che sei mio. – confermò – E i matrimoni dei Malfoy sono per sempre. –
Harry divorò le sue labbra come se ne valesse la sua stessa vita. Non appena aveva attraversato la stanza per baciare il suo ragazzo…no, il suo fidandato, si corrette, la felciità era esplosa in lui.
E lo stava consumando.
All’improvviso, se non avesse baciarto, leccato, divorato ogni parte di lui, non avrebbe più avuto senso vivere.
Non lo fece nemmeno arrivare al divano. Draco si ritrovò piegato slla penisola in marmo, con i pantaloni alle caviglie e la lingua di Harry che gli scopava l’ano.
I suoi gemiti echeggiavano per la casa silenziosa senza alcuna remora.
Gli era sempre piaciuto essere scopato con la ligua, ma di solito cercava di evitare di essere così palese, quasi come se fosse una cosa he non ptoeva permettersi per non lasciargli il controllo, godere.
Ma ora che quell’anello era al sito, era come se avesse finalmente il permesso di lasciarsi andare.
Harry gli fu rpesto dietro, le labbra sulla guancia, le lingua sul lobo.
Draco tirò indietro il bacino, chiedendo di più, gli occhi lucidi per il piacere.
Non serviva nemmeno che parlasse.
Aveva il viso che urlava piacere da ogni poro.
Gli entrò dentro con un'unica spinta, Draco afferrò la penisola come una scialuppa in messo al mare.
Sentì il suo corpo stringersi attorno al suo sesso, come se avesse spasmi, come se cercasse di stringersi più intorno a lui per sentirlo meglio.
- Sei… appena venuto da dietro? – gli domand.
Draco non rispose, si limitò e fare un gesto con la mano come a sottolineare quanto fosse sgarbato averlo chiesto.
Harry decide che era un sì.
L’idea che stavano per sposarsi lo eccitava tanto? Beh, non che lui non fosse altrettanto eccitato.
L’adrenalina era un tutt’uno col suo flusso sanguigno, sentiva il batitto del cuore rimbombare nella cassa toracica come se volesse espldergli nel petto.
Non contemplò nemmeno l’idea di muoversi piano, non era possibile.
Voleva fottere Draco con tutte le sue forze, fino all’ultima goccia di adrenalina.
Draco si ritrovò in un attimo, l’ombra del ragazzo strafottottente che era due ore prima, era un’unica entità di piacere e orgasmi.
Credeva di averlo sentito venire altre due volte, senza versare una sola goccia di seme.
Gli afferrò il sesso e iniziò ad accarezzarlo, cosa che spinge un singhiozzò dalla gola dell’altro che si ritrovò quasi a respingere quella mossa.
- … non ce la faccio più. – soffi senza fiato - …sto impazzendo.-
- Perfetto. –
Era giusto così.
Dovev a essere così.
Inziiò a spingere e accarezzarlo. Ma era scomodo quindi uscì da lui con suo sommo disappunto, per prenderlo e metterlò seduto sulla penisola. Era così stanco e confuso che non si rese nemmeno conto di cosa stava succedendo, fu solo felice quando Harry tornò dentro di lui.
Così felice che cercò le sue labbra e le divorò andando incontro ad ogni singola spinta.
- Ti amo. – gli sussurrò Harry sulle labbra.
Draco si strinse a lui, cercò più contatto possibile tra i loro corpi prima di venire tremando come una foglia.
Harry si ritrovò colto dal suo stesso orgasmo come l’onda più alta e letale di un potente uragano.
Poi crollò, sulla sua spalla e il respiro corto.
Harry Tentò di sorreggerlo nonostante sentisse tutti i suoi muscoli far male.
- Ti amo anche io. – soffiò dRaco così sottovoce che sembrò averlo immaginato.
Era perfetto così.
Tutto era fottutamente perfetto così.
Harry alzò la mano e guardò l’anello. Doveva essere mlto antico, un cimelio di famiglia. Era decisamente la loro benedizione.
I matrimoni dei Malfoy durano per sempre, gli aveva detto Draco. Sarebbe stato con lui anche con tutti i problemi, perfino se un giorno sarebbero arrivati ad odiarsi.
Lo voleva.
Voleva stare con lui per sempre.
Restarono qualche minuto abbracciati, ansant a riprendere fiato, poi Draco si alzò e cercò le sue labbra brevemente.
- Ora mi prparai la cena? – domandò.
- Non dovevi prepararla tu? –
- Quando tentavo di fare il roamntico.- confermò – Ma ora sei mio, quindi ho smesso. Forza, preparavmi la cena. –
Harry sorrise, divertito – Ammetti che semplicemente ti ho fotutto così tanto da non reggerti in piedi. –
Draco non lo negò.
Gli preparò la cena, poi fecero di nuovo sesso.
Come lo avrebbero fatto per il resto dei loro giorni.