Ossessioni più che valide
Feb. 20th, 2020 11:02 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Ossessioni più che valide
Girò la pozione un’ultima volta poi fece un respiro profondo.
Era pronta. Era davvero pronta. Aveva preparato tutto, perfino preso l’occorrente per completare il suo piano.
Si aspettò un esitazione, un ripensamento. Del resto era un mese che continuava a ripetersi senza sosta avrebbe potuto smettere in qualsiasi momento, che era in fondo solo un modo per imparare a fare una pozione complicatissima. Un mettere alla prova le sue abilità. In fondo, era solo un esperimento, che coincideva benissimo con l’aumento esponenziale delle sue ossessioni.
Già. La sua ossessione.
Lui non era innamorato. Quel sentimento che era esploso in lui per Harry Potter quando aveva confessato a tutti di essere gay, non era amore; era ossessione. Non poteva essere altrimenti.
Il pensiero di poterlo avere, anche una volta, solo un assaggio…era stato abbastanza per dare il via a tutto. A quel mese, a quell’ossessione che avrebbe potuto abbandonare ogni ingredienti inserito e ogni minuto di cottura, invece, piuttosto che scemare, la possibilità si era semplicemente fatta più concreta giorno dopo giorno.
Ed ora era a portata di mano.
Con occhi famelici prese una parte della mistura e la costrinse in un recipiente più piccino. Una boccetta, da portarsi dietro quando avrebbe avuto l’occasione giusta. Prese dalla tasca un sacchetto dove c’erano conservati con cura un paio di capelli castani, lo aprì e ne prese uno.
Nel momento stesso in cui il capello toccò la pozione la sua mente tentò razionalmente di farlo desistere, ma aveva pensato e ripensato a quel piano per troppo tempo e ogni sua molecola voleva metterlo in pratica.
L’avrebbe avuto. Solo una volta. Una singola unica volta.
Sorrise. Era pronta.
La pozione polisucco era pronta.
**
Ci vollero tre giorni prima che Draco riuscisse a trovare l’occasione adatta. Kevin Sutton, l’attuale ragazzo della sua ossessione, stava sgattaiolando in giro per i corridoi. Draco sapeva dove stava andando, in una scuola come quella, dove le stanze private erano un’utopia e c’erano occhi ovunque, c’era un solo posto dove potevano incontrarsi. Il suo cuore iniziò a battere dall’eccitazione di star davvero per attuare il suo piano.
Kevin girò l’angolo e Malfoy lo precedette.
Si entrava in scena.
- Vai da qualche parte, Sutton?- soffiò con un sorriso che non riusciva a togliersi.
Il ragazzo, un corvonero del sesto anno, si bloccò di colpo e tremò. Draco era un prefetto e lui era fuori dal suo dormitorio dopo il coprifuoco.
- Ehm io…ho dimenticato una cosa …- tentò di mentire.
Draco alzò un sopracciglio – Dove?-
- Nell’aula di pozioni.- mentì con più convinzione.
Malfoy allargò il suo sorriso – Ti accompagno allora.-
- come?-
- ti accompagno a prendere la cosa che ti serve.-
Kevin strinse le labbra – Non serve, io…-
- Sutton.- lo fermò ancora Draco con voce profonda e seria – o ti accompagno o torni in stanza e prenderai ciò che ti serve domani.- propose – Oppure posso togliere alla tua casa tutti i punti che ha. Sarebbe veramente molto divertente.-
Kevin strinse la labbra con disapprovazione – Non puoi…- provò.
- Sei fuori la tua casa dopo il corpifuoco, sei ancora minorenne, e sicuramente la cosa dimenticata è Potter nella stanza delle necessità. O sbaglio?-
Il ragazzo impallidì, e Draco quasi rise.
- Dieci punti in meno a corvonero. Torna pure nel tuo letto a dormire. Buona notte.-
Attese con un sorriso trionfante che Kevin stringesse i denti per poi girarsi ed andarsene. Sapeva che non sarebbe tornato: in quanto corvonero aveva molto a cuore il rispetto per le regole, cosa impossibile se si era la nuova fiamma di Harry Potter. Ma andare contro la sua stessa casa, perdendo inutilmente punti per una scopata di troppo era contro ogni suoi principio.
Con il cuore che tentava inutilmente di battere meno forte, Draco cacciò dalla sua giacca la pozione. Aveva preso i capelli del ragazzo settimana fa. Si diresse in bagno dove Mirtilla lo accorse con un sorriso sconsolato.
- ciao.-
- Ciao.- fece Draco con educazione. In passato Mirtilla era stata la cosa più vicina ad un vero amico che avesse mai avuto. Il che era stato veramente patetico. Ora aveva altro a cui pensare e quel bagno era il posto perfetto per nascondere delle cose. Aprì un anta e trovò l’abito esattamente dove l’aveva lasciato. Si era perfino fatto cucire un abito per ogni casa per essere pronto all’evenienza di un nuovo fidanzato, non aveva lasciato nulla al caso.
Indossò la divisa di corvonero e, prendendo un respiro profondo, bevve la pozione.
Era disgustosa. Sul serio, il suo sapore non si sarebbe tolto per mesi, ma non appena il suo aspetto iniziò a mutare un senso di trionfo lo avvolse. Non ci volle molto e in poco tempo si era abbassato di un paio di centimetri, i suoi capelli erano diventati castani e le sue orecchie si erano ingrandite. Si guardò allo specchio non trovando di suo gusto il nuovo aspetto. Kevin non era affatto il suo tipo, ma se sarebbe servito a togliersi quel fastidioso prurito, allora se lo sarebbe fatto piacere.
Si guardò un ultima voglia allo specchietto e prese un profondo respiro.
Aveva studiato Kevin per tutto il tempo, studiandone i movimenti, gli atteggiamenti e il parlato. Era stato difficile studiare una persona così poco importante, ma se il suo piano sarebbe andato in porto, ne sarebbe valsa la pena.
Prese un ultimo respiro e il sipario si aprì.
Quello era il suo palco scenico.
Harry il suo unico spettatore nel suo personalissimo spettacolo a teatro.
Si avviò per i lunghi corridoio della casa. Con il suo vagabondare di ronda, sapeva esattamente dove andare per evitare Gazza e la malefica gatta. Alla fine giunse a destinazione.
Questo era l’ultimo ostacolo. Senza contare Harry Potter. Posò una mano sulla porta che si aprì magicamente. Entrò con passo lento e il cuore che rimbombava con forza nella sua gabbia toracica.
Harry Potter era lì, bello e sensuale, con solo la camicia e pantaloni, un tavolo imbandito e un bicchiere di vino in mano. Gli sorrise con affetto e stavolta il cuore di Draco semplicemente si fermò.
Tentò di sorridere e gli si avvicinò.
- Ciao!-
- ciao a te. Pensavo che non venissi più.-
Draco strinse le labbra – Ho avuto un contrattempo.- disse, poi si sistemò – Ma ora sono qui!- aprì le braccia come per indicare il suo corpo. Un corpo tutto nuovo per una serata speciale.
Harry gli sorrise ancora e nuovamente il cuore gli si strinse.
- Allora, mangiamo?-
- S-sì certo.-
Doveva ammettere che aveva pensato a quegli incontri in modo più dilettevole. Certo non si aspettava di ritrovarsi subito a rotolarsi tra le coperte, ma perlomeno avrebbe voluto rubargli un bacio.
Avanzò per la stanza e si sedette al tavolo. Harry prese posto davanti a lui.
Si sorrisero, impacciati, poi Draco prese un bicchiere di vino e lo sorseggiò.
- oh.- soffiò sorpreso.
- Cosa?-
- E’ un vino pregiato questo.- disse girandolo il vino nel bicchiere – Molto costoso.-
Il sorriso di Harry si allargò – Sorpreso?-
Beh lo era. Aveva sempre pensato che Harry ci tenesse a non ostentare la ricchezza. Del resto indossava gli stessi occhiali tondi e orrendi da tutta la vita…
Forse era solo questione di cattivo gusto estetico. Poteva perdonarlo.
Sorrise divertito e guardò il moretto attendere una risposta.
- Un po’.- soffiò – Hai altre sorprese per me questa sera?-
Era strano sentirsi con la voce di un altro, ma per essere lì e vedere quegli occhi smeraldini guardarlo con tanto affetto ne valeva decisamente le pena.
- Qualcuna.- rispose Harry vago – Vogliamo iniziare?-
Draco guardò i piatti riempirsi di alcune delle più succulente leccornie che Hogwarts offriva. Dietro un budino color rosso acceso, c’era una bistecca fumante appena cotta cosparsa di qualcosa che metteva decisamente l’acquolina in bocca.
Draco guardò Harry e ponderò di rinunciare alla cena e passare direttamente alla seconda fase del suo piano. Misurò le distante e tentò di prevedere cosa sarebbe successo se si fosse alzato e lo avrebbe raggiunto per affogarsi nei suoi baci.
Guardò le labbra di Harry e queste si incresparono in un sorriso mordace come se intuissero i suoi pensieri.
Si ritrovò ad arrossire, ma non abbassare gli occhi.
Poteva farlo, dannazione! Poteva finalmente poter sostenere lo sguardo di Harry Potter, mostrare quanto desiderasse divorare quelle labbra, quando ambisse perdersi con le dita tra quei capelli ribelli.
Anche se non gli avrebbe fatto male usare un po’ di gel.
- Mangiamo?- tagliò corto Harry. L’altro non poté fare a meno di annuire.
Iniziarono a mangiare e più volte Draco ebbe l’impulso di dover riempire il silenzio. Ma non sapeva cosa dire, non conosceva ciò di cui parlavano abitualmente, non conosceva nulla della vita di tizio.
Non ci volle molto che Harry se ne uscì con un - …sei silenzioso.-
Già. Perché non aveva nulla da dire per non farsi scoprire.
Alzò gli occhi e mostrò una smorfia di disappunto.
- Sono un po’ nervoso.- ammise.
- Come mai?-
Già, come mai? Tecnicamente il ragazzo che impersonava ed Harry Potter uscivano da più di un mese. Era impossibile che se ne stesse sulle sue.
Decise che avrebbe dovuto dire qualcosa, qualsiasi cosa. L’importante era parlare.
- Ho incrociato Draco Malfoy venendo qui.- mormorò – Sono riuscito a mentirgli dicendo che non sarei venuto, ma…volevo vederti.-
Harry alzò un sopracciglio e Draco tentò di fare la sua faccia più crucciata.
- Ho paura che faccia rapporto e tolga punti alla mia casa.- mormorò ancora.
Harry non esitò un attimo a ribattere - Non penso lo farà. E’ meno stronzo di quel che vuole far sembrare.-
Davvero? – Davvero?-
Harry annuì, metà labbro tirato in un sorriso ambiguo – E’ un ragazzo che ne ha viste tante e tenta di “tornare alla normalità”. Fingere di fare lo stronzo è il modo che ha per…- cercò le parole – Lasciarsi alle spalle la guerra.-
Nel suo animo fu come ricevere in piena faccia uno tsunami.
Draco non seppe decifrare le sue emozioni, ma non gli piacque affatto quella strana intromissione nella sua psiche.
- …sono sicuro che non è così.- mormorò piccato – Forse sei tu che lo sopravvaluti ed è solo uno stronzo patentato.-
Harry alzò un sopracciglio – Sbaglio o per quello stronzo patentato hai avuto una bella cotta per mesi?- lo punzecchiò.
Davvero!? – Era solo una fase…-
La risata leggera di Harry riempì l’aria, mentre Draco avrebbe voluto solo sotterrarsi.
Prima di buttarsi in quell’impresa aveva fatto un paio di indagini su come si comportavano nel privato i due amanti: a quanto pareva Kevin non era molto avvezzo alle dimostrazioni d’affetto.
Il che era un disastro, ma poteva lavorarci.
Doveva prendere in mano la situazione, il tempo correva veloce, la sua maschera aveva i minuti contati.
Posò le posate e sorrise, predatorio – Geloso?- mormorò.
Harry fece una smorfia divertita – Da morire.-
Draco ridacchiò – bravo bambino, risposta giusta. Potrei darti un bel premio.-
- Un bacio, magari?-
Bravo Potter. Draco sorrise, trionfante, si alzò e lo raggiunse. Infilò le mani nei suoi capelli e adoro quel contatto, erano incasinati ma soffici, un po’ come il padrone. Gli sorrise prima di chinarsi a baciarlo.
Non era psicologicamente pronto a quello che ne conseguì.
Le labbro soffrici e umide sembrarono dargli una scossa elettrica così potente che per un secondo Draco rimase paralizzato tra le sue braccia.
Solo per un secondo, perché poi si impose di muovere le labbra, anche se il battito del suo cuore non gli stava dando tregua.
Quel tum tum era ovunque, vibrava nelle sue vene e quando si staccò da lui senza fiato Draco aprì gli occhi e si rese conto che quella non era un emozione così semplice come il desiderio e l’ossessione. Che quello che si apprestava a fare non era togliersi un tarlo…
Draco si rese finalmente conto che Harry gli piaceva, in quel senso.
Provò a pensare di dover scappare da lì, che continuare sarebbe stato peggio di ingannarlo, sarebbe stato qualcosa di profondamente sbagliato.
Ci provò davvero, se lo disse come una poesia imparata a memoria.
Ci furono solo parole, nessuna vera intenzione.
Riprese a baciarlo, consapevole che a quel punto pur di averlo avrebbe dato ogni cosa, ogni suo possedimento, ogni parte di sé.
Purtroppo, aveva il tempo contato. I battiti del suo cuore non erano che ticchettii di tempo che lo separavano dal rivelare una verità che non poteva essere scoperta.
Doveva sedurlo.
Doveva averlo.
Fece scivolare le mani suo petto, godendosi la consistenza con i polpastrelli, cercò mete precise, quando sentì i capezzoli tirò un sospiro di sollievo.
Non doveva essere rude, non tutti gli uomini erano sensibili in quel punto, ma appena lo sfiorò sentì quelli di Harry reagire.
Adorò sentirli reagire.
Il baciò di Harry si era fatto cauto, un poco sorpreso, forse curioso. Così Draco sciolse il bacio e si avventò sul suo collo, la lingua percorse con attenzione la giugulare fino al lobo, con la punta della lingua lo contornò, per poi sussurrare nel suo orecchio – Portami a letto.-
Sentiva il corpo di Harry teso sotto le sue mani. Ci fu un attimo di silenzio e immobilità, dove il serpeverde si aggrappò ad ogni sua speranza per non aver osato troppo, poi Harry fece scivolare una mano sotto le ginocchia e una dietro le spalle. In un secondo, si ritrovò in braccio a Harry, portato come una principessa.
Per fortuna il corpo del ragazzo che impersonava, era molto esile e leggero, quindi non ebbe alcun problema. Draco ringraziò ** per il suo sacrificio, mentre Harry lo adagiava sul letto.
Ci fu solo un ultimo, importante, attimo di esitazione, prima che tutto precipitasse.
Baciarsi, spogliarsi, baciarsi, toccarsi, baciarsi, prepararsi, baciarsi ancora.
Draco trattenne il respiro quando si ritrovò con le gambe aperte, più desideroso che mai, con le dita ce lo scopavano attentamente.
Andava bene così. Se fosse stato in sé, con il suo aspetto, nulla sarebbe stato possibile, nemmeno che il fatto che si lasciasse trasportare così dagli eventi.
Come Draco, avrebbe rifiutato l’idea di concedersi senza remore.
Come Kevin, era la sua puttana, poteva farselo in ogni istante, non gli importava.
La libertà che un altro volto gli concedeva era così totalizzante, che il serpeverde la adorò. La assaggiò, tra i baci, tra la sensazione delle dita dentro di sé, la saggiò nel piacere che provava senza freni.
Non ebbe nemmeno nessun timore, quando Harry si spinse in lui. Non era il suo corpo, poteva godere, poteva adorare di sentirlo dentro.
Mentre si spingeva in lui, Harry era buffo. Il suo viso era arrossato, gli occhiali gli scivolavano sul naso in modo divertente. Draco gli carezzò il viso con una mano per rimetterglieli apposto, e poi infilò le dita tra i capelli per tenerli fermi e sentirne la consistenza folta tra le dita.
Poi tutto precipitò. La lucidità data dall’inizio del rapporto scivolò via, lasciando solo piacere e ansiti. Harry aveva trovato un punto particolarmente sensibile dentro di lui e ora si stava divertendo a guardarlo, mentre lo plasmava dal piacere.
Draco non si curò di null’altro che al godere.
Non era lui, del resto, era il viso di un altro, la voce di un altro, l’orgasmo di un altro. Lui ne era solo il ladro.
Le dita di Harry si strinsero con forza nei suoi fianchi, poi se li tirò addosso per andare incontro a quelle spinte.
Si baciarono ancora, quel bacio fu ansante e scoordinato.
Stavano per venire e il pensiero lo fece esplodere.
Lo fecero quasi insieme, a poca distanza, Draco si ritrovò a fissare il soffitto senza né fiato né neuroni per mettere insieme i pensieri. Non ne aveva. L’orgasmo li aveva spazzato via tutti.
Harry si stese accanto a lui, il viso sudato, le labbra schiuse per recuperare aria.
- Non pensavo sarebbe finita così.- mormorò Harry dopo un poco, un nuovo sorriso sul viso – pensavo volessi aspettare ancora.-
Cosa?! Pensò Draco perplesso, Kevin era davvero così scemo da non saltargli addosso all’istante?!
Inghiottì a vuoto e gli sorrise. Tutto sommato, avergli scopato il ragazzo, poteva giovargli pure a suo favore.
Stava per dire quello che Draco disperatamente voleva dire, ma che quell’idiota non ne era capace.
Cercò la sua mano, strinse le sue dita. Sostenne il suo sguardo mentre cercava dentro di sé le parole giuste. Trovò solo le sue:
– Mi piaci da morire, Harry. Non potevo più aspettare.-
Una luce nuova si accese negli occhi verdi del compagno, la vide perfino attraverso le lenti orribili che si ostinava a usare. Poi, lentamente, il suo sorriso di allargò.
- Mi piace anche tu.- disse prima di avvicinarsi per un altro bacio.
Quando sentì la lingua scivolare nella sua bocca, Draco capì che quel bacio non sarebbe stato solo un bacio. Che l’avrebbero rifatto.
Draco non si sarebbe tirato indietro, dove solo…
- Devo andare un attimo in bagno.- disse, staccandosi da lui come un cerotto – Torno subito.-
- Come?- mormorò Harry preso alla sprovvista, preso com’era nel nuovo contatto – oh, okay. Ti aspetto.-
Draco scivolò fuori dal letto e si avvicinò alla porta che la stanza delle necessità si preoccupò di creare per lui. Una volta dentro aprì l’armadietto che aveva riempito di polisucco. Guardò le fiale con la morte nel cuore ma non poteva rinunciarci.
La sua preziosa, unica, volta con lui. Era già fortunato a poter fare il bis.
Prese la fiala e la bevve d’un fiato. Poi si sciacquò la bocca così che l’altro non sentisse il sapore. Dopo di che tornò nella stanza da letto e incrociò i suoi occhi.
Un'altra ora. Lo avrebbe avuto per un'altra ora.
**
Okay, non fu solo quell’ora, ma non poteva nemmeno correre in bagno ogni santissima volta. Così, Draco aspettò che Harry scivolasse nel sonno e scappò via. Lo fece concedendosi un ultimo sguardo.
Ciò che accadde il giorno dopo fu sulla bocca di tutti; la coppia d’oro si era lasciata. Nessuno sapeva spiegare perché ma Draco poteva averne un’idea molto chiara: dovevano essersi confrontati, Kevin doveva aver confessato di non essersi mosso dalla sua casa, Harry aveva quasi sicuramente capito l’inganno.
Ed era finita così.
Del resto, Draco era consapevole che sarebbe stata la loro unica preziosa volta e era fortunato per essere forse la persona più insospettabile.
Chiunque a scuola avrebbe potuto farlo: la pozione polisucco potevano farla anche dodicenni, il suo odio per il Golden Boy era risaputo come era risaputo che qualunque donna o uomo della scuola avrebbe voluto entrare nel suo letto.
Draco era stata solo quello con le palle di farlo.
Prima di attuare il suo piano aveva sperato che dopo avrebbe messo a tacere i suoi demoni,ma ora che aveva assaggiato il frutto proibito e l’aveva fatta franca qualcosa era cambiato dentro di lui.
Non aveva potuto fare altro che raccogliere i suoi ricordi in una fiala magica, ogni tanto li rivedeva, vivendoli ancora e ancora.
Ogni volta che ci si immergeva, perdevano un poco di calore, come se sbiadissero.
Non poteva fare altro che tenerli stretti finché poteva.
Nessuno gliele avrebbe portati via.
**
Non è vero che l’oblio non esiste, pensò distrattamente Draco mentre tamburellava con le dita sul banco. I ricordi di quell’unica notte stavano svanendo e, con esso, si stava scatenando in lui una sorta di crisi di astinenza.
Voleva rimarcare quei ricordi, ribaciare quelle labbra, risentirlo dentro di lui.
Lentamente era passato un mese e Harry Potter aveva finalmente un nuovo amore; Troy Jefferson, un serpeverde.
Lo conosceva di vista, era un ragazzo che si era trasferito ad Hogwatrs dopo la guerra, forse l’unico che non sapeva fino a che punto il Grifondoro fosse un eroe.
Odiava il rapporto che avevano istaurato: sembravano amici prima che amanti, e con quel tipo di rapporto Draco sapeva di non poter competere.
Però li osservò. Era consapevole di non potersi permettere di replicare l’inganno, ma inconsciamente studiò ogni movimento di Troy quasi dovesse imitarlo.
- Che hai da fissarmi?- gli domandò un giorno questi mentre erano per caso nella stessa aula, da soli, per caso. Nella sua voce non c’era vera accusa, c’era solo una punta di curiosità… e qualcos’altro.
Draco fu colto alla provvista – Come?-
- Ho notato che mi fissi spesso.- insistette lui – Non è che per caso… ti piaccio?- gli sorrise, un sorriso strano, un po’ incuriosito un po’ divertito – Se fosse così…- si avvicino, lentamente - Non avrei nulla il contrario. Magari, potremmo organizzare qualcosa insieme.-
Draco realizzò cosa stava accadendo con qualche attimo di ritardo, troppo incredulo per poterlo caspire. Troy aveva l’uomo che Draco sognava ogni giorno, ma ci stava provando con lui. Un moto di rabbia e gelosia lo invase, ma si sforzò di non ucciderlo seduta stante.
- Non hai paura che dica al tuo ragazzo che ci stai provando con me?-
Troy s’umettò le labbra – Il mio rapporto con Harry è aperto.- confessò – Non è che sia propriamente il mio ragazzo, se capisci cosa intendo.-
Gli fece l’occhiolino e Draco sbatté le palpebre – Stai dicendo che…-
- Che scopiamo.- fece spallucce – Quando ne ha voglia mi scrive e viceversa. – si avvicinò a Draco lentamente – Posso aggiungere anche te alla lista di messaggi, senza problemi.- posò una mano sul suo fianco – So che odi Harry, potrebbe essere un gran bel divertimento per te fottersi quello che tutti credono essere il suo ragazzo, non credi? Pensaci.-
Quello era… era… stupendo.
In un solo flirt Troy gli aveva dato modo e movente di tornare tre la braccia di Harry. Arrossì, preso dalla gioia e dal batticuore, alla sola l’idea.
Gli serviva solo…
- Vediamo…- mormorò con voce all’improvviso suadente. Poi gli afferrò la testa e se la spinse vicino. Il bacio fu audace, profondo e seducente.
Quando si staccarono, Draco strinse la presa sui suoi capelli.
Poi lo lasciò, come uno strappo – Niente, ci ho provato.- scrollò le spalle – Gli avanzi di Potter non fanno per me.-
Non dette modo a Troy di replicare, non gli interessava. Stringeva tra le mani un tesoro prezioso, oro ebano allo stato puro.
Affrettò il passo verso il suo laboratorio: aveva ancora polisucco e, tra le dita, aveva la sua nuova maschera.
**
Aspettò seduto sul letto osservando trepidamente la porta; aveva contattato Harry e si era “cambiato”. Aveva anche un piano di fuga, in caso qualcosa fosse andato storto.
Quando Harry entrò nella sala un sorriso gli spuntò sul viso – Ehi!- esclamò – Al tuo servizio!- fece un piccolo inchino.
Draco cercò di recuperare le informazioni su Troy nella sua mente, le sue movenze, il suo modo di parlare. Le aveva immagazzinate tutte. – Alla buon ora, pensavo di dover iniziare da solo!- esclamò alzandosi dal letto e raggiungendolo. Troy era più aggressivo rispetto all’altro ragazzo che aveva personificato, era diretto.
Così gli prese il viso tra le mani e esitò solo una frazione di secondo prima di baciarlo.
Merlino, se gli era mancato.
Voleva essere un bacio audace ma il Draco che era in lui accusò l’emozione come un pugno e rallentò, volendo godersi ogni istante.
Harry, dal canto suo, poggiò le mani sui suoi fianchi e se lo tirò più vicino, rispondendo all’istante con entusiasmo.
Troy davvero ci provava con altri invece che godersi lui ogni giorno? Se Harry fosse stato il suo ragazzo…
Non credeva che l’avrebbe lasciato uscire dalla camera. O direttamente dal letto.
All’improvviso, Harry lo scaraventò contro la porta e Draco si ritrovò per un secondo avvolto dalla paura: lo aveva scoperto? Di già? Come? Cosa aveva sbagliato?!
Il panico scemò non appena Harry si spinse contro di lui, lasciando aderire i loro corpi perfettamente – Scusa per averti fatto aspettare.- soffiò divertito – Mi farò perdonare.-
Come fosse una promessa solenne, Harry crollò in ginocchio e Draco realizzò cosa stava per accadere.
Ti prego, pregò merlino e qualsiasi mago potente venerato come un dio, fa che Troy duri!
**
La prima volta era stata frettolosa: l’impazienza di Draco Malfoy si era sposata con l’astinenza del golden boy e rotolarsi tra le lenzuola. Era stato qualcosa di confuso, impaziente e passionale. Anche le volte dopo, erano state un susseguirsi di voglie represse finalmente liberate.
Questa volta, invece, Harry se la prese comoda.
Mentre la lingua scivolava sul sesso duro del ragazzo mascherato, questi non riusciva a pensare al tempo che scorreva. Avrebbe voluto che quella bocca restasse per sempre su di lui. Non gli importava nemmeno se intenta a succhiarglielo o a succhiare altro. L’importante è che fosse su di lui.
Si aggrappò ad ogni microscopico pezzo di ragione per tentare di resistere il più possibile, ma quando Harry lasciò che il sesso scivolasse dentro la bocca, più in profondità di quanto c’era mai stata, Draco aprì gli occhi e si ritrovò a fare i conti con la cosa più bella che avesse mai visto e venire fu inevitabile.
Harry non se l’aspettava così si ritrasse e iniziò a tossire.
- S-scusami!- esclamò Draco, imbarazzatissimo. Harry finì di tossire alzandosi prima di ridere. Poi scosse la testa e gli prese la mano.
- Vuoi qualcosa da bere?- domandò trascinandolo verso un armadietto di liquori vari. Senza aspettare la risposta preparò un Wisky incendiario e glielo porse. Fortunatamente per Draco a quanto pare lui e Troy aveva un drink in comune.
Lo prese con un sorriso.
- Non vuoi che… ricambi il favore?- domandò, prima di bere un sorso, occhieggiando un'evidente rigonfiamento che non aspettava altro che lui.
Harry s’umettò le labbra – Abbiamo tutto il tempo.-
Non lo avevano. Era quello il punto.
Stava per ribattere qualcosa, quando Harry ribatté – Oggi ti ho visto parlare con Malfoy.-
Il cuore gli saltò in gola, sorride solo per non urlare – Già.-
- Cosa vi siete detti?-
- Ho messo in chiaro che amo solo te, e che i suoi occhi languidi possono anche smetterla di fissarmi continuamente!- sogghignò – Gli ho praticamente detto che sei ad un passo dal farmi la proposta.-
Harry puntò i suoi occhi versi dritti nei suoi e per un eterno secondo, temette di aver detto la cosa peggiore che potesse mai dire. Poi Harry tirò gli angoli della bocca in un sorriso e alzò gli occhi al cielo.
- E lui?-
Draco s’umettò le labbra – Si è offerto di succhiarmelo, per farmi dimenticare di te.-
- E hai accettato?-
Draco, nel panni di Troy scrollò le spalle – Sarà un segreto che porterò nella tomba. O nel nostro matrimonio quando ci inventeremo particolari giochi erotici.-
Harry rise, e la sua risata riempì l’aria. Draco fu colto dal batticuore e lo maledì. Non poteva davvero farsi battere il cuore così ogni volta che Harry faceva qualcosa. Sarebbe morto giovane presto, sennò.
- ahhh la tomba dell’amore.- soffiò bevendo un sorso – Quindi, hai rifiutato Draco Lucius Malfoy perché ami me senza scampo?-
- Precisamente.-
- E cosa ami di me?-
Si appoggiò al tavolo e lo guardò, a mo’ di sfida. Draco odiò un altro poco di più Troy: che fosse menzogna che avessero un rapporto aperto? Che baciarlo quel giorno era stato un tradimento?
Draco non riusciva a muoversi dalla porta perché era gli tremavano ancora le gambe, ma lo guardò dall’alto in basso, con nonchalance.
- Il tuo uccello, per iniziare.-
Harry sorrise, ma i suoi occhi verdi si fecero più attenti – E poi?-
- Il tuo sedere.- sogghignò.
- la mia bocca?- s’umettò le labbra – Non si è appena guadagnata un posto in classifica? –
- Decisamente.-
Sorrisero, poi Harry tornò ad avvicinarsi, gli rubò un nuovo bacio che lasciò Draco senza fiato.
Dio, come faceva anche solo a pensare di non voler essere suo al mille per cento? Draco avrebbe dato via ogni cosa, per essere il suo ragazzo.
A quel punto, quell’ossessione era diventata qualcosa di più, lo sapeva anche lui. Non era amore, non ancora.
Poteva diventarlo.
Harry gli piaceva, sarebbe stato volentieri suo, si sarebbe volentieri innamorato pazzamente di lui, se solo non fosse stato impossibile che lo ricambiasse.
Quando Harry finalmente fu dentro di lui ancora una volta, il cuore di Draco rischiò di scoppiare. Lo baciò fino a consumargli le labbra, pronunciò il suo nome ancora e ancora, alzando i fianchi e andando incontro alle sue spinte.
Se fosse stato umanamente possibile, avrebbe voluto avere Harry Potter dentro di lui per il resto dei suoi giorni.
Quanto tempo era passato? Si domandò vagamente, mentre Harry lo spingeva delicatamente a mettersi supino per afferrargli un ginocchio e accompagnarlo sulla spalla, così da incrociare i bacini e entrare più in profondità dentro di lui.
Dopo questa volta, pensò incapace di pensare lucidamente, avrebbe controllato.
Ancora una volta, pensò con la mente offuscata dal piacere, Harry non sembrava mai sazio di spingersi in lui e finché continuava a farlo, era sicuro che la sua maschera era ancora intatta.
L’orgasmo lo colse così di sorpresa che ne restò sconvolto. Soprattutto, lo sconvolse sentire dentro di sé il mondo diventare un tutt’uno con quell’intrusione.
Aveva smesso di venire semplicemente davanti da un po’ ormai.
Il suo corpo sembrava aver scelto l’orgasmo anale come nuova frontiera del piacere.
Anche Troy si divertiva tanto con lui? Come faceva anche solo a pensare di andare con altri dopo orgasmi simili?
Crollò, stravolto. Chiuse gli occhi solo un attimo. Quando li riaprì gli sembrò che fosse passato un minuto, ma Harry lo risvegliò con un lieve bacio sulla bocca.
- Ehi…- mormorò.
Draco socchiuse gli occhi e sorrise, più felice che mai – ehi.- mormorò con voce rauca. Doveva essersi gemuto anche l’anima.
Gli occhi di Harry erano così dolci, anche se continuava a tenere quelle stupide lenti sul naso. Però, da così vicino, poteva esattamente vedere l’entità di quel colore. Erano così calde.
- Lo so che l’abbiamo fatto già tanto…- esordì con un filo di voce.
Ma lo voleva rifare.
Quasi rise, mentre annuiva con fin troppo entusiasmo.
Lo spintonò un poco per indicarsi gli stendersi, due attimi dopo si era alzato per metterglisi cavalcioni.
Fece scivolare una mano tra loro e iniziò a accarezzare la base del sesso ancora a riposo, si divertì a sentirlo indurirsi, si divertì a vedere gli occhi della sua piccola ossessione diventare sempre più lucidi man mano che la sua voglia cresceva.
Oh, se cresceva.
Era così duro ora nella sua mano che il suo corpo pretese di sentirlo di nuovo dentro. Non esitò nemmeno un attimo prima di alzare i fianchi per dargli spazio e, infine, scendere lungo l’asta.
Oh, era perfetto, pensò in preda alla nuova estasi, sentirlo dentro di lui era… perfetto.
Quando riuscì a prenderlo interamente, prese diversi respiri prima di iniziare a muoversi. Iniziò ad aumetnare il ritmo sentendo il proprio corpo sempre più smanioso, ma Harry gli poggiò le mani sui fianchi e soffiò – Piano.-
- Ai tuoi ordini.- disse Draco.
Rallentò. Dondolò i fianchi, lo portò dentro di sé fino alla base per poi lasciarlo scivolare fin quasi alla punta.
Lo fece con minuziosa lentezza, studiando il piacere che le iridi di Harry non riuscivano a nascondere.
- Ti… piace…?- domandò il grifone senza fiato.
- Oh, sì.- replicò Draco, francamente sollevato di non avere il suo viso.
Da se stesso non poteva ammetterlo. Da Troy…? Da troy poteva essere sincero.
Harry si mise seduto all’improvviso e cercò le sue labbra, lo fece con un avidità nuova – Mi piaci.- sussurrò piano dopo il bacio – Mi piaci…davvero.-
Oh.
Cazzo.
Draco odiò Troy, lo odio davvero, perché non lo meritava. Harry stava specando il suo cuore su una persona che non lo amava affatto.
Ma quella dichiarazione, gli offriva una opportunità più unica che rara.
Prese il viso di Harry tra le mani e sostenne il suo sguardo. Doveva trasmettergli tutto ciò che il suo cuore urlava.
Perché il viso poteva anche cambiare, ma il suo cuore… quello era solo uno.
- Tu non hai neanche idea di quanto tu piaccia a me.- soffiò e la voce gli uscì come un sussurro.
Harry gli abbracciò la vita e se lo strinse addosso, tornando a baciarlo. Nel farlo, l’erezione tornò dentro di lui in un’unica, diretta spinta, che toccò quel magico punto che Draco adorava tanto.
Gli abbracciò il collo e affondò il viso nel suo gomito, nascondendo gli occhi.
Mentre il piacere aumetnava, l’emozione stava diventanto troppo forte.
Troppo.
L’orgasmo lo lasciò sinceramente senza forze.
Si alzò dal letto con le gambe che non gli reggevano.
Era incredibile che stavano scopando da solo un’ora, gli sembravano almeno quattro.
- Ehi, - mormorò Harry stiracchiandosi come un gatto soddisfatto – Poi mamgiato qualcosa? Ho una fame da lupi.-
Draco annuì e si chiuse la porta alle spalle.
Si guardò allo specchio e adorò vedere come era ridotto: sembrava uno che era stato fottuto per ore, i suoi occhi grigi erano completamente arrossati, le labbra gonfie e i suoi capelli solitamente in ordine erano sparsi alla rinfusa come se fossero stati sconvolti da un tornato.
Capelli biondi.
Sbattè tre volte le palpebre, come se il proprio cervello lo stesse ingannando.
Non avrbbe dovuto avere i capelli biondi. Sarebbe dovuto essere castano, avrebbe dovuto avere un viso di un coglione he non sapeva cosa aveva, non… il suo.
Il panico lo investì come un treno senza freni. Si domandò quando era successo, come aveva fatto Harry a non accorgersene? Come poteva essere?
Era impossibile che si fosse trasformato nel frangente di due attimi, dal letto al bagno.
Finalmente si guardò il polso e il cuore gli si fermò.
Cinque ore erano passate. Cinque.
Era letteralmente impossibile che Harry lo avesse scambiato per Troy per quattro ore.
C’era solo un’unica agghiacciante spiegazione che per quanto ovvia il cuore di Draco non poteva accettare: Harry lo aveva sempre saputo, era stato al gioco, lo aveva assecondato per tutto quel tempo.
Era anche sicuro che sapeva esattamente cosa stava succedendo ora, che una volta in bagno l’inganno sarebbe stato scoperto.
Una parte di lui desiderò solo fuggire via.
Ma era anche inutile scappare, visto che ormai il suo inganno era stato scoperto.
Prese diversi respiri, prima di trovare il coraggio di aprire la porta e uscire con passo malfermo.
Harry alzò gli occhi solo un attimo da quello che sembrava un menù, probabilmente materializzato dalla stanza delle necessità.
- Ho una fame da lupi.- disse, tranquillamente – Cosa ti va?-
Draco contò quattro secondi prima di chiedere – Da quando lo sapevi?-
Harry contò altrettanti secondi prima di rispondere – Non era difficile capirlo, ho i miei medoti.-
- Come.- insistette.
Harry abbassò il manù e finalmente lo affrontò – La prima volta mi avevi ingannato, lo ammetto. Ma quando ho parlato con Kevin era chiaro che non ero stato con lui.- strinse le labbra – Il fatto che fossi stato ingannato mi ha bruciato per circa…- ci rifletté – due attimi di secondo. Dopodiché, trovarti era diventata una mia personale ossessione: ho dovuto mettere un esca, Troy, chiedergli di fingersi il mio ragazzo e spargere la voce che scopavamo solo. Più facile da impersonare di un ragazzo ufficiale.- scrollò le spalle.
- Quindi non sapevi che ero io.- disse ancora Draco.
Harry piegò le gambe e si appoggiò alle ginocchia – Eri uno dei sospettati.- soffiò – Avevi depistato kevin per farlo tornare nella sua casa, e quanto eravamo insieme ti sei nominato per chiacchierare. Del resto, non avevi idea di cosa noi due parlavamo abitualmente, era normale.-
Draco non ce la faceva più a restare in piedi, si avvicnò al letto e si sedette. Era completamente nudo e sé stesso, però era stranamente a suo agio.
– Per quel che vale, mi dispiace.- mormorò.
Harry lo guardò per un lungo attimo – Perché lo hai fatto?- domandò semplicemente.
A quel punto perché mentire – Perché mi piaci.- rispose semplicemente.
Harry sogghignò e tornò a prendere il menù – E allora non vedo l’ora di cenare col mio ragazzo.- decretò – Forza, scegli, ho una fame da lupo.-